Una scure sul sociale, Fondi nazionali tagliati del 79% in 3 anni
Data: Marted́, 22 marzo 2011 ore 18:00:00 CET Argomento: Sindacati
Due miliardi
di euro in meno per il sociale rispetto al 2008, quasi un miliardo in
meno rispetto al 2010. E' un ridimensionamento drastico quello sancito
nei mesi scorsi dalla legge di stabilita'. E proprio sui tagli al
sociale, con sguardo allargato agli ultimi tre anni, si fonda il
Manifesto per un welfare del XXI secolo, che viene lanciato questa
mattina a Roma presso la sede della Federazione nazionale della stampa
su iniziativa della Rivista delle politiche sociali della Cgil. Una
iniziativa per, si afferma, "ripensare l'intervento pubblico sul
welfare". Il manifesto, intorno al quale si vuole raccogliere il
consenso di esperti, operatori sociali, associazioni, ha un taglio
sintetico e richiama i principali capisaldi di ogni sistema
contemporaneo di politiche sociali. L'intento e' quello di dar vita a
un largo movimento di opinione che si opponga "al sostanziale
azzeramento dell'intervento pubblico nel welfare e che ne ripensi le
strategie d'intervento secondo un criterio di salvaguardia e di
valorizzazione dell'azione
pubblica".
I numeri. Come detto il Manifesto fa diretto
riferimento ai drastici tagli alle politiche sociali operato da tre
anni a questa parte e sancito anche dalla legge di stabilita' per il
2011. La nostra stessa agenzia nel novembre scorso aveva dato le cifre
relative a tali decurtazioni. Cifre che riproponiamo.
Il bilancio complessivo dei fondi statali a carattere sociale parla di
una flessione evidente degli stanziamenti, che scendono del 63,4%
rispetto al 2010, superando appena la soglia dei 500 milioni di euro
complessivi (per la precisione 538,3). Per le stesse voci, nel 2010 si
sfiorava la cifra del miliardo e mezzo (1.472 milioni) e appena tre
anni fa, nel 2008, la dotazione dei fondi a carattere sociale superava
i due miliardi e mezzo (2.526,7 milioni). In tre anni, insomma, le
risorse si sono ridotte ad un quinto (-79%). E le previsioni per il
2012 e il 2013 raccontano di un'ulteriore stretta, con il totale dei
fondi sociali che sara' ridotto, nelle previsioni, di un'altra meta',
fino a toccare appena quota 271 milioni. Nello specifico, si parla di
340 milioni di euro per il 2012 (-36,8% rispetto a quest'anno) e 217,1
milioni per il 2013 (altro -20,3% rispetto al 2012).
Il dettaglio dei tagli. Il taglio piu' significativo e' quello del
Fondo politiche sociali, che dai 929,3 milioni del 2008 e' sceso ai
435,3 milioni del 2010 e che per il 2011 si assesterebbe sui 274
milioni. Il taglio rispetto al 2010 resta pesante: -36%, con la
prospettiva di un sostanziale azzeramento futuro (70 milioni nel 2012,
44,6 nel 2013). A rimetterci saranno soprattutto i trasferimenti alle
regioni e la rete dei servizi sociali territoriali. Non va meglio al
Fondo politiche della famiglia: aveva 185,3 milioni nel 2010 (erano
stati 346,5 due anni prima), nel 2011 sono 51,5 milioni (-71,3%).
Tempi di vacche magrissime anche per il Fondo politiche giovanili: nel
2010 era stato finanziato con 94 milioni, nel 2011 e' stato prima
ridotto a 33 milioni e poi, con il maxiemendamento del governo,
ulteriormente abbattuto fino a 12,8 milioni. Il confronto con l'anno
passato parla di un -85%. Ha recuperato qualcosa, invece, il Fondo pari
opportunita': lo stanziamento iniziale di 2,2 milioni e' salito a 17,2
milioni per il 2011 (ma nel 2009 erano 30 milioni e nel 2008 ce n'erano
64,4). Pesante anche il ridimensionamento del Fondo per il sostegno
alle abitazioni in locazione, che aiuta chi prende in affitto
un'abitazione: i 143,8 milioni nel 2010 si riducono a 32,9 (-76%).
Drastico anche il calo dei fondi per il servizio civile: erano 300
milioni nel 2008, sono stati 170,3 milioni nel 2010, ne rimangono 113
(-33,6% in un anno) nel 2011. In questo quadro, resiste quasi solamente
il Fondo per l'infanzia e l'adolescenza, stabile a 40 milioni: cifra
che pero' riguarda solamente le 15 citta' beneficiarie di una quota
riservata. Il settore subira' comunque un contraccolpo dal calo del
fondo indistinto per le politiche sociali.
Infine il Fondo per la non autosufficienza: Si va verso un totale
azzeramento del fondo che nei tre anni passati e' stato finanziato con
400 milioni annui (300 nel 2008). Evidenti le conseguenze
sull'attuazione delle prestazioni assistenziali per le persone non
autosufficienti, in continua crescita numerica. Il quadro complessivo
e' completato considerando che rispetto agli anni precedenti, gia' nel
2010 erano stati azzerati il Fondo per l'inclusione sociale degli
immigrati (100 milioni nel 2008, zero dall'anno successivo in poi) e il
fondo destinato al Piano straordinario per i servizi sulla prima
infanzia (100 milioni nel 2008 e 2009, non un solo euro a partire dal
2010). (da www.dire.it)
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