Il 9 aprile studenti in piazza con i precari.
Data: Martedì, 22 marzo 2011 ore 16:00:00 CET
Argomento: Comunicati


Non potevamo non cogliere l’appello a questa mobilitazione, non siamo più disposti ad aspettare, a delegare ad altri il nostro presente, a berci ancora una volta la storiella del futuro che prima o poi arriverà, quel lontano futuro in cui finalmente sarà il nostro momento. 
Noi vogliamo poter contare ora e subito, vogliamo imporre al Paese il dramma di più generazioni per cui ormai la precarietà si è fatta vita, dimensione esistenziale.
Questo autunno lo abbiamo rivendicato dalle nostre piazza, con un grande movimento studentesco che hascosso l’Italia, ma ora non vogliamo fermarci, non siamo disposti a scomparire ancora una volta dall’agenda politica di questo Paese, chiediamo risposte e cambiamenti immediati. 
Questo governo sta distruggendo il nostro presente e il nostro futuro.

Unione degli Universitari (Udu) www.unionedegliuniversitari.it Rete degli studenti www.retedeglistudenti.it retedeglistudentimedi@gmail.com

In un periodo di crisi ormai cronica come questo distrugge scuole e università con tagli indiscriminati e riforme scellerate, dequalifica il lavoro che non è più un diritto ma un privilegio, condannandoci a unadipendenza a vita dalle nostre famiglie, a dover vivere con l’angoscia di un contratto che scade e una borsa di studio che non ci viene più data.
Oppure ci condanna all’esilio forzato, a cercare all’estero qualcun altro che riesca ad apprezzare le nostre competenze e la nostra voglia di impegnarci per il bene comune.
 
Noi però abbiamo deciso di non rassegnarci, di cambiare a tutti i costi questo Paese.
Per questo il 9 aprile saremo in piazza, ancora una volta, per riprenderci le nostre città, la nostra dignità, i nostrispazi e la nostra cittadinanza, in un Paese che ha bisogno di noi e contro chi, invece, ci umilia e vuolespingerci oltre confine.
 
Vogliamo moltiplicare la partecipazione a questa giornata insieme a tutte le studentesse e gli studenti che nelle proprie città vogliono riprendersi uno spazio che ci hanno rubato.
 
 
UFFICIO STAMPA
Unione degli Universitari (Udu)
Giorgio Paterna/3468849833
www.unionedegliuniversitari.it
Rete degli studenti
Sofia Sabatino/Cell 3383900859
www.retedeglistudenti.it retedeglistudentimedi@gmail.com
 


Di seguito l'appello dell'Unione degli universitari e della Rete degli Studenti:
 
 
IL NOSTRO TEMPO E’ ADESSO/ studenti in piazza il 9 aprile liberi dalla precarietà.
 
Il nostro tempo è adesso non è uno slogan, sono parole pregne della nostra rabbia, gonfie della voglia di riscatto di una intera generazione.
 
Il nostro Paese riversa sulla nostra pelle i costi più cari di questa crisi ormai cronica. Questa reazione a catena pesa su un’intera generazione di soggetti estraniati dal proprio futuro, dai propri sogni, dalle proprie ambizioni, dalla necessità di contare e di poter scegliere.
Siamo studentesse e studenti ingabbiati in un vero e proprio dramma esistenziale, giovani che hanno provato a convincere che laprecarietà fosse lo strumento di rilancio dell’occupazione, portandoci ad essere perennemente sfruttati e sottopagati.
 
Gli studenti non aspettano. Non delegheremo il nostro presente e la costruzione del futuro ad un governo che non ha più alcun contatto con la realtà, che non vede il dramma che sta vivendo un intero Paese.
La paura di cui si nutre questo governo, la sensazione di insicurezza che riversano nell'odio dell'altro, nella divisione, la sensazione di essere soli col proprio disagio è frutto di una precarietà ormai esistenziale, che non riguarda solo il lavoro e lo studio ma ogni aspetto della nostra vita.
 
All'interno delle nostre scuole, delle università c'è tutto un mondo che ha paura di quello che sarà una volta fuori.  Viviamo la precarietà nella scelta della scuola superiore da frequentare a 14 anni, costretti a farci i conti in tasca e incanalati precocemente non sulla base di potenzialità, sogni o aspettative ma a partire delle condizioni economiche delle famiglie, in un’ Italia in cui lostudio non è un diritto ma un privilegio.
Precarietà e insicurezza in scuole fatiscenti con classi sovraffollate e metodi d’insegnamento anteguerra, in atenei in cui si accavallano gli ordinamenti didattici mentre si riducono anno dopo anno le borse di studio.
Precarietà e  assenza di diritti si traduce in stages inutili, in cui sei e ti senti sfruttato e offeso nella tua dignità. Ti insegnano che illavoro non è un diritto ma un privilegio, e anche se non pagato, con ritmi inaccettabili devi ringraziare per la possibilità che ti viene data.  Ti annientano quanto ti dicono che i tuoi sogni li puoi mettere in un cassetto perché in questo Paese studiare, essere meritevole non ti assicura né un presente né un futuro.
 
Quando alziamo la voce per denunciare tutto questo la risposta che ci viene data è fatta di tagli alle borse di studio, aumento delle tasse e riduzione dei servizi fino a quando l’istruzione pubblica e del diritto allo studio non diventeranno un lontano ricordo.
Ora però siamo arrivati al punto di non ritorno, il diritto all’istruzione è messo in discussione dai pesantissimi tagli e dalle scelte che snaturano il carattere pubblico dei luoghi della formazione.
 
Noi però resistiamo. Vogliamo cambiare l'Italia, con il coraggio che ci viene dal vivere ogni giorno questa condizione, nellaconsapevolezza che ci meritiamo di più, che con il nostro studio, con il nostro lavoro costruiamo questo presente, non siamo più disposti a sentirci gli ultimi.
 
Siamo generazioni diverse che vivono entrambe il dramma della precarietà che si fa vita, chi come studente già proiettato nell’assenza di garanzie e futuro, chi come lavoratore precario, sfruttato, sottopagato, con l’angoscia perenne di arrivare a fine mese.
Viviamo tutti il dramma di questa Italia, che scarta e umilia i giovani distruggendo le scuole e le università e facendo aumentare continuamente il tasso di disoccupazione giovanile.
Il 9 aprile, tutti insieme, vogliamo riprenderci le nostre città, la nostra dignità, i nostri spazi e la nostra cittadinanza, in un Paese che ha bisogno di noi e contro chi, invece, vuole spingerci oltre confine.
Vogliamo moltiplicare la partecipazione a questa giornata insieme a tutte le studentesse e gli studenti che nelle proprie città vogliono riprendersi uno spazio che ci hanno tolto.
Vogliamo poter vivere, liberi dalla precarietà, liberi dall’angoscia di essere giovani in Italia oggi. Vogliamo poter vivere in un Paese che mette al centro la conoscenza e l’istruzione.

Roma, 22 Marzo 2011
 
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Giorgio Paterna
Coordinatore Nazionale
Unione degli Universitari - sindacato studentesco
Consigliere Nazionale degli Studenti Universitari
Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca
Tel.  06.43411763
Cell. 346.8849833
Fax. 06.43411763
e-mail g.paterna@gmail.com






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