All'asta le lettere di Giovanni Pascoli sul terremoto di Messina del 1908
Data: Martedě, 22 marzo 2011 ore 07:02:31 CET
Argomento: Eventi


Un carteggio inedito di Giovanni Pascoli (1855-1912), con lettere intime e dolorose legate all'eco del terribile terremoto di Messina del 28 dicembre 1908, sara' battuto all'asta da Bloomsbury a Roma giovedi' 24 marzo. Si tratta di una raccolta di missive autografe firmate dal poeta, sette delle quali indirizzate a Virgilio La Scola e una a Fulvio Cantoni, scritte negli anni 1909-1911. Le complessive 18 pagine dell'epistolario saranno battute con una stima di 13.000/14.000 euro. Il carteggio riguarda principalmente il rapporto epistolare intercorso fra Giovanni Pascoli e Virgilio La Scola, professore universitario, suo referente negli anni dell'insegnamento messinese ed eminente letterato ed amico. Il terremoto di Messina inferi' crudelmente anche sulle piu' care amicizie degli anni di insegnamento nessinesi del Pascoli (dal 1897 al 1903 fu professore di latino all'Universita'). Nelle missive Pascoli alterna la speranza alla disperazione, la memoria felice contrapposta al presente drammatico del sisma, la volonta' di aiutare (anche materialmente, con raccolte fondi) gli amici lontani, sentiti ancora cosi' vicini nell'animo del poeta.                           
Il poeta, all'epoca in cui scrive era professore all'Universita' di Bologna, ha come primo referente proprio La Scola, che l'aggiornava quasi quotidianamente sui colleghi vivi e scomparsi nel terremoto. ''Mio caro e buon Virgilio, vede: gli amici vecchi o non sono piu' tali, o non ci son piu'; hanno lasciato o un pianto o un rimpianto, o un dolore acuto o un'amara e lunga interminabile disillusione: sicche' mi son detto le mille volte: amici nuovi, niente! non ci procuriamo nuovi dolori e nuove disillusioni. Ebbene no, ecco un amico nuovo che m'e' venuto dalla mia adorata Sicilia, e in un'ora cosi' tremenda'', scriveva, ad esempio, da Bologna il 24 gennaio 1909. E poco dopo: ''Oh! Ben venuto caro mio Virgilio La Scola, caro e per il nome e per il cognome e per l'intelletto e per il cuore e per l'arte e per la patria sua! Quanta compagnia mi ha fatto, nonostante tutto in questi giorni! I due panorami di Messina sono li', incorniciati, in una parte al mio fianco; le atroci fotografie del disastro sono poco di sotto, e ogni tanto ci vado a pascere la mia tristezza''. Fabio Bertolo, specialista del dipartimento manoscritti della casa Bloomsbury, ha dichiarato: ''Si tratta di uno struggente carteggio tutto da studiare, anche perche' gli anni messinesi, cosi' decisivi per la formazione culturale e per lo sviluppo della poetica pascoliana, sono stati da sempre parchi di informazioni'' (da Sicilia informazioni )

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