Libera, 80 mila per ricordare le vittime di tutte le mafie
Data: Domenica, 20 marzo 2011 ore 20:30:00 CET
Argomento: Eventi


Non li ha fermati neanche la pioggia. Sin dalle prime ore del mattino Potenza è stata invasa da una    moltitudine di persone. Studenti, operai, giovani, scout, insegnanti, anziani. Sono partiti dalla Valle d’Aosta, Trapani, Bologna, Partinico, Bressanone. Circa 80mila persone (quarantamila secondo la Questura) hanno abbracciato gli oltre 500 familiari di vittime di mafie in occasione della XVI Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie promossa da Libera e Avviso Pubblico. Un abbraccio colorato, pieno di vita e di speranza. In prima fila ad accoglierli Filomena Iemma e Gildo Claps, la madre e il fratello di Elisa, la studentessa potentina di 16 anni scomparsa il 12 settembre 1993, il cui cadavere è stato trovato il 17 marzo 2010 nel sottotetto di una chiesa. Al passaggio del corteo dai balconi la gente di Potenza esponeva le bandiere di Libera, quella della Pace, del tricolore.            
 Uniti nella lotta alle mafie, alle disuguaglianze, alla corruzione. Un altro paese, silenzioso, operoso, concreto. Un paese che non vuole dimenticare i tanti familiari che hanno marciato tenendosi per mano alternando le lacrime ai sorrisi. Sul palco la lettura lunga, silenziosa degli oltre 900nomidelle vittime di mafia. Ès tato il chirurgo Gino Strada, fondatore di Emergency, a cominciare la lettura. «È stato un grandissimo onore - ha detto Strada - perché questa è una bellissima parte dell’Italia». Dopo di lui si sono alternati sindaci con la fascia tricolore, giovani di associazioni studentesche, sindacalisti, scout, Nando Dalla Chiesa, l’attore Renato Scarpa,i magistrati Giancarlo Caselli e Antonio Ingroia. «È importante - ha detto Don Luigi Ciotti, nel suo intervento finale della giornata - che vi sia un giorno all’anno in cui ricordiamo tutte le vittime delle mafie. Così come è importante che l’impegno sia di tutti i giorni perché la speranza e la libertà devono essere un impegno quotidiano». Ad ascoltarlo una piazza silenziosa, immensa, travolta da centinaia di bandiere colorate. «La vera forza della mafia è fuori dalle mafie e la corruzione è la vera mafia d’Italia» ha proseguito don Luigi Ciotti. «È una vergogna che l’Italia non abbia inserito nel codice penale i contenuti del Trattato di Strasburgo del 1999 contro la corruzione. In Italia si perdono 60 miliardi per la corruzione, i soldi ci sono ma bisogna prenderli ai corrotti». E ricordando le vittime del Giappone, rilanciando il «no» al ritorno al Nucleare nel nostro paese, alla difesa dell’acqua pubblica, al ruolo importante e fondamentale della cultura nella crescita civile del nostro paese, e del ruolo delle donne nella nostra società responsabile,Don Luigi Ciotti ha concluso il suo intervento mentre nel cielo le nuvole facevano posto a un pallido sole. Un sole che apre le porte alla primavera. E si perché domani 21 marzo, primo giorno di primavera si replica e in centinaia di piazze, fabbriche, consigli comunali, scuole dove verranno riletti i nomi di quelle 900 vittime di mafie, insieme al messaggio inviato ai partecipanti dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Per ricordare che la lotta alle mafie non conosce stagione    (da l'Unità)

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