Ore otto, la lezione è interattiva. Ecco la classe che studia sul blog
Data: Domenica, 20 marzo 2011 ore 19:30:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


Hanno imparato la poesia di San Martino ascoltando su YouTube "La nebbia agli irti colli", il video di Fiorello; parlano di Google, Microsoft Excel e di software da scaricare. Ma, soprattutto, hanno un blog per raccontarsi: sono i 25 bambini della quarta B della scuola elementare Mario Rapisardi di via Caltanissetta. Ma loro preferiscono essere chiamati "Gli alunni della maestra Giusi". "Studiare per noi è la cosa più bella che ci sia - dice Giorgia Desiderio  -  perché con la nostra maestra non ci annoiamo mai". Giusi Carini, 49 anni, maestra e vicaria dell'istituto, è una maestra internettiana che utilizza tutte le potenzialità del web per educare i suoi alunni. "Sono sempre stata una fan dell'informatica  -  racconta la maestra Giusi  -  tanto da utilizzarla prima ancora che diventasse una materia didattica. Quattro anni fa, con la mia nuova classe, la prima B, ho deciso di creare un blog (www.maestragiusi.wordpress.com). È un'esperienza fantastica, i bambini sono recettivi e insieme facciamo tantissime cose".                               
Post divertenti e riflessivi, video musicali con finalità didattiche e sondaggi: il diario di bordo virtuale custodisce esperienze, ricordi e talenti. Chiara Soresi è la poetessa della classe. "La maestra inserisce le mie poesie nel blog  -  racconta Chiara - ed io do il link a tutte le mie amiche. Per me è emozionante". Ma che la IV B sia "virtuale" lo si capisce entrando in classe: è l'unica, all'interno dell'istituto, ad avere la Lim, la lavagna interattiva multimediale. "Quando l'hanno installata  -  racconta Giusi  -  sono rimasta a scuola fino alle otto di sera per capire come funzionava. Volevo imparare subito. I bambini, poi, sono così gelosi della nuova lavagna che hanno deciso di mettere un lucchetto alla porta per sentirsi più sicuri".

Si studia on line, dunque, con programmi didattici e giochi. L'utilizzo del web, però, non è limitato soltanto alle ore scolastiche. "La maestra ci ha dato la sua mail  -  racconta Stefano Albanese  -  e quando facciamo i compiti a casa li inviamo nella sua casella di posta. Per noi, fare i compiti è più divertente". Tra i tanti progetti virtuali, la creazione di un e-book, un libro online: "I bambini stanno preparando i loro testi  -  spiega la maestra  -  e li inseriranno nella chiavetta in cui ho scaricato il programma. La scrittura creativa, in questo modo, diventa un gioco multimediale". Ovviamente, non può mancare la chat: con Messenger e Facebook, Giusi e i suoi bambini sono sempre in contatto. "Ieri pomeriggio ero su Messenger  -  confessa Filippo Albanese  -  la maestra mi ha visto collegato e mi ha detto che dovevo andare a studiare. Ho obbedito, ma prima le ho inviato una emoticon triste".

Dunque sul web sì, ma con disciplina. "I bambini conoscono i pericoli della rete  -  dice Giusi  -  e sanno che c'è una polizia speciale che si occupa proprio di questo. Per loro, Internet non ha segreti". Piccoli geni dell'informatica, insomma: "Quando usciranno di qui  -  conclude Giusi Carini  -  sapranno utilizzare qualsiasi programma. Ho paura che possano perdere questo bagaglio di conoscenza perché ci sono scuole medie dove si fa soltanto un'ora di informatica e non tutte le insegnanti considerano il web uno strumento importante, ma so anche che la scuola elementare è fondamentale per creare delle basi solide ed è questo il pensiero che mi conforta".      (di Valentina Cucinella da http://palermo.repubblica.it)

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