Caro ministro, quante bugie solo per giustificare i tagli
Data: Domenica, 20 marzo 2011 ore 10:45:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


Sono una maestra e insegno al tempo pieno di Asciano Pisano; siccome in un Paese civile quando un ministro dice falsità deve poi dimettersi, avendo perso la fiducia dei cittadini, ritengo sensato chiedere le dimissioni della ministra Gelmini che in una trasmissione televisiva molto seguita come quella di Fazio ha pubblicamente dichiarato molte cose non vere.
Non mi soffermo sulla madre di tutte le bugie, e cioè il chiamare “riforma” una operazione di tagli e impoverimento della scuola statale (meno otto miliardi di euro in tre anni); mi preme di più sottolineare l’offensiva faciloneria riservata alla questione degli insegnanti di sostegno alle classi con bambini certificati portatori di problemi fisici o psichici.
Gelmini ha detto che gli insegnanti di sostegno sono abbastanza, e non è vero, basta vivere nella scuola per rendersene conto.                      
Gelmini ha detto che sono mal distribuiti e ha insinuato che qualche famiglia chiede il sostegno anche quando non ce n’è bisogno: questo è un rovesciamento totale della verità, primo per l’iter che si deve seguire per la certificazione, secondo perché moltissime famiglie, al contrario, non accettano l’idea che i propri figli siano bisognosi di aiuto, temono l’etichetta della certificazione e quindi non chiedono il sostegno, anche quando ce ne sarebbe bisogno. Qualsiasi insegnante incontra nel suo cammino più bambini e bambine che avrebbero dovuto essere certificati (tra l’altro tutta una serie di disturbi dell’apprendimento potrebbero essere ridotti se seguiti bene e per tempo).
Gelmini ha detto che ha tagliato gli sprechi: ora, definire sprechi oltre 130.000 posti di lavoro in meno in tre anni, di cui 20.000 previsti per il prossimo anno, come neanche il peggior tagliatore di teste di una multinazionale si sognerebbe di fare, è sicuramente travisare la verità.
La perdita di questi insegnanti si è ottenuta con la perdita di migliaia di ore di lezione in tutti gli ordini di scuola, con la perdita di compresenze nella scuola primaria, l’uccisione del modulo e della possibilità di recupero per gli alunni più svantaggiati, la diminuizione di tempo prolungato e tempo pieno, l’impoverimento dell’offerta formativa, la coercizione di bambini e ragazzi in aule sempre più affollate, la fine di ogni tentativo di didattica laboratoriale, la condanna del precariato a vita per migliaia di persone e, alla faccia della modernità, l’abolizione degli insegnanti specialisti di inglese.
Gelmini ha parlato anche dell’edilizia scolastica, come se fossero in corso grandi investimenti: ma cosa ci si fa con un miliardo a fronte di 2400 scuole con il tetto di amianto da bonificare (tra cui anche la mia) e migliaia di edifici vetusti e con problemi strutturali cui viene ridotta anche l’ordinaria manutenzione? Infine, la meno importante delle bugie, quella sul blocco degli scatti di anzianità, che gli insegnanti subiscono come tutti i pubblici dipendenti  (da ScuolaOggi)

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