Mobilità studentesca in Sardegna: progetto Comenius
Data: Sabato, 19 marzo 2011 ore 15:00:00 CET
Argomento: Eventi


«Per rafforzare l'Europa sul piano economico e politico dobbiamo maturare un più forte senso di appartenenza, operando per la costruzione di una nuova identità culturale del cittadino europeo a iniziare da un sistema dell'istruzione più omogeneo, che conceda a tutti le stesse opportunità di crescita culturale, sociale e occupazionale». Con queste parole il presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, ha accolto questa mattina nel palazzo della Provincia, in piazza d'Italia, una delegazione del progetto Comenius, cui aderiscono numerose scuole di Italia, Spagna, Polonia, Portogallo e Turchia.          
Da tre giorni e sino a lunedì prossimo una rappresentanza dei Paesi partner è in visita a Sassari, dove a fare gli onori di casa sono gli insegnanti e i dirigenti scolastici della scuola media 2, della 7 e di quella annessa al Conservatorio musicale “Luigi Canepa”, che partecipano al progetto di scambi e di visite finalizzate alla reciproca conoscenza tra cittadini di tutti gli Stati coinvolti, a iniziare dagli studenti e dai loro docenti.

«Siamo ben lieti di ospitarvi oggi in questo palazzo, che è il principale esempio di architettura monumentale della città e del territorio, ma anche e soprattutto il simbolo di 150 anni di storia dell'Italia Unita», ha detto il presidente della Provincia. «Credo che il progetto Comenius e le iniziative ad esso legate siano un ottimo strumento per costruire una Comunità internazionale più coesa, sul piano politico ma anche sociale e culturale», ha aggiunto l'assessore provinciale dell'Istruzione, Rosario Musmeci, accogliendo gli ospiti insieme al presidente.

«Per costruire l'Italia, che è nata nel 1861 e proprio ieri ha compiuto 150 anni, è stato fondamentale fornire agli italiani uguali condizioni di istruzione e uguali conoscenze - è la riflessione di presidente e assessore - per un'Europa che vogliamo sempre più unita per essere protagonista nello scenario geo-politico globale, è necessario fare altrettanto». Le diversità, le specificità di ciascun popolo e di ciascuno Stato, ma anche le peculiarità regionali all'interno di ogni Paese, «restano una ricchezza da valorizzare e da difendere - ha concluso Alessandra Giudici - ma dobbiamo lavorare per consentire soprattutto alle nuove generazioni di maturare un più forte senso di appartenenza all'Europa».
    (da http://notizie.alguer.it/)

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