Crocifisso in classe, ''nessuna violazione''. L'Italia assolta alla corte di Strasburgo
Data: Venerdì, 18 marzo 2011 ore 19:04:44 CET
Argomento: Giurisprudenza


La Grande Camera della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo, ha assolto l'Italia dall'accusa di violazione di diritti umani per l'esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche. La Grande Camera della Corte, con 15 voti a 2, ha stabilito che non c'è violazione.
Nella sentenza, che è definitiva, pronunciata oggi nel caso 'Lautsi e altri contro Italia', la Corte europea ha concluso a maggioranza alla 'Non violazione dell'Articolo 2 del Protocollo n.1 (diritto all'istruzione) alla Convenzione europea dei diritti dell'Uomo'. Il caso riguardava la presenza del crocifisso nelle aule, incompatibile, secondo i ricorrenti, con l'obbligo dello Stato di rispettare nell'esercizio delle proprie funzioni, in materia di educazione e insegnamento, il diritto dei genitori di garantire ai propri figli un'educazione e un insegnamento conformi alle loro convizioni religiose e filosofiche.                         
 Secondo la Corte, "se è vero che il crocifisso è prima di tutto un simbolo religioso, non sussistono tuttavia nella fattispecie elementi attestanti l'eventuale influenza che l'esposizione di un simbolo di questa natura sulle mura delle aule scolastiche potrebbe avere sugli alunni".
Il procedimento era giunto a Strasburgo il 27 luglio del 2006 a seguito del ricorso con cui Sonia Lautsi, una cittadina italiana di origine finlandese, lamentava la presenza del crocifisso nelle aule della scuola pubblica frequentata dai suoi due figli. Il 3 novembre 2009, una prima sentenza della Corte diede ragione alla Lautsi. Di qui, la decisione del governo italiano di chiedere il rinvio alla Grande Camera della Corte che ha pronunciato oggi la sua sentenza definitiva.
''Accolgo con grande soddisfazione la decisione appena presa dalla Grande Camera della Corte europea per i diritti dell'uomo di Strasburgo'', ha affermato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, secondo quanto si legge in una nota della Farnesina. Per il Guardasigilli Angelino Alfano, la sentenza ''rende giustizia all'Italia dell'assurda accusa di violazione dei diritti umani per l'esposizione del crocefisso nelle aule delle nostre scuole''. ''In questo modo - ha aggiunto - la Corte di Strasburgo restituisce dignità alle nostre solide e irrinunciabili radici cristiane''. ''Profonda soddisfazione'' da parte del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini per un ''pronunciamento nel quale si riconosce la gran parte del popolo italiano. Si tratta di una grande vittoria per la difesa di un simbolo irrinunciabile della storia e dell'identità culturale del nostro Paese''.
La sentenza della Corte Europea dei diritti dell'uomo è accolta con ''soddisfazione'' da parte della Santa Sede. ''Si tratta infatti - spiega il direttore della Sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi - di una sentenza assai impegnativa e che fa storia''. La Corte dice ''che l'esposizione del crocifisso non è indottrinamento, ma espressione dell'identità culturale e religiosa dei Paesi di tradizione cristiana''.
Delusione per i ricorrenti. "Per noi finisce oggi una battaglia durata ben 9 anni. Siamo delusissimi: riteniamo che la Corte abbia ribaltato in maniera improvvida la prima sentenza. Una cosa da veri voltagabbana. Se i simboli allora non valgono nulla potremmo anche mettere nelle aule svastiche o falce e martello", ha sottolineato all'Adnkronos Massimo Albertin, marito di Soile Lautsi.  (Adnkronos/Ign)

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