Nota disciplinare a bambino autistico: “Dorme in classe
Data: Mercoledì, 16 marzo 2011 ore 11:38:29 CET Argomento: Istituzioni Scolastiche
Questo il testo
della segnalazione ai genitori di Enrico, un ragazzino dodicenne
autistico: “La informo che suo figlio Enrico è risultato impreparato
all’interrogazione anche se era stato avvisato sia da me che da suor
Claudia con ampio anticipo. In più, la scorsa settimana, per tutta
l’ora non ha fatto altro che dormire profondamente. Sarebbe meglio che
studiasse gli argomenti schematizzandoli attraverso mappe o sintesi
perché non riscontro alcun passo in avanti nella sua
preparazione”. (da http://www.vesuvius.it)
Gli operatori socio sanitari ricordano che per tutti gli autistici il
percorso disciplinare e scolastico si differenzia da quello di tutti
gli altri alunni. Lo studente, in questo caso, va stimolato e a poco
servono le “frustrazioni” che, al contrario, “possono determinare gravi
problemi anche in ambienti extrascolastici”.
È il presidente dell’associazione Tutti a scuola, Toni Nocchetti, a
segnalare il caso, portato all’attenzione del ministro dell’Istruzione,
Maria Stella Gelmini: “Chiediamo un’immediata ispezione nell’istituto e
nelle altre scuole paritarie in Campania. Per legge, sono tenuti ad
adeguarsi agli standard di quelle pubbliche per ottenere i contributi
statali. Ciò significa che gli istituti devono garantire per legge che
i bambini disabili possano frequentare le lezioni con profitto”.Mentre
la preside dell’istituto non rilascia dichiarazioni per non violare la
privacy del minore, l’insegnante rende noto che il rendimento
dell’alunno regredisce, perché “poche ore di sostegno determinano il
fallimento didattico”.
La mamma di Enrico, a tal proposito, spiega che dallo scorso 22
dicembre, il figlio veniva seguito solo da una volontaria
dell’associazione Avog, mentre “da quando si è concluso il progetto, la
scuola ripete che non può provvedere perché non ha abbastanza fondi.
Così la nota sul diario si rivela essere soltanto l’ultima tappa della
nostra via crucis”.
L’iscrizione dell’alunno è segnata, infatti, da una storia piuttosto
travagliata, in quanto non si era provvisti di insegnanti di sostegno.
Ragion per cui, “la scuola avrebbe accettato mio figlio solo nel caso
in cui io sarei stato disposto a pagare di mia tasca la somma di 1500
euro per lo stipendio dell’insegnante”.
Nonostante la riammissione in seconda media, i genitori del ragazzo
sono pronti ad un ricorso per risolvere l’annoso problema, in
collaborazione con l’avvocato dell’associazione Tutti a scuola.
redazione@aetnanet.org
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