Precari scuola, graduatorie da rifare. Nuovo caos e incarichi annuali a rischio
Data: Lunedì, 14 marzo 2011 ore 20:13:46 CET Argomento: Rassegna stampa
Insegnanti
precari, graduatorie da rifare. Arriverà nei prossimi giorni
l'ordinanza del commissario ad acta Luciano Cannerozzi De Grazia che
ordinerà agli uffici provinciali di inserire gli aspiranti precari nei
posti che spettano loro in base al punteggio cumulato (il cosiddetto
sistema a pettine).
Il ministero aveva stabilito, invece, di metterli in coda.
Un terremoto che potrebbe rimettere in discussione anche le immissioni
in ruolo già fatte. E che potrebbe far scendere dalla cattedra chi è
stato nominato a inizio anno per lasciare il posto a nuovi
docenti.
Sono più di mille gli insegnanti campani coinvolti, trecento quelli che
saranno risistemati nelle graduatorie della regione, e poco meno di
cento quelli che troveranno nuove posizioni negli elenchi di Napoli e
Provincia lunghe di 35 mila nomi.
E' la conclusione di una lunghissima contesa avviata già nel 2009 da un
sindacato non firmatario del contratto, l'Anielf (Associazione
nazionale insegnanti ed educatori in formazione), che si rivolse al
Tribunale amministrativo del Lazio quando il ministro dell'Istruzione
Mariastella Gelmini firmò il decreto per l'aggiornamento delle
graduatorie dei precari stabilendo che questi potessero essere inseriti
oltre che nella lista della propria provincia, anche in altri tre, ma
finendo in coda.
In breve diventarono trenta i ricorsi collettivi presentati da
diciottomila docenti. Il tribunale amministrativo stabilì che
bisognasse procedere alla sistemazione dei docenti in graduatoria
secondo punteggio e diede alla Gelmini trenta giorni per eseguire la
sentenza nominando un commissario ad acta, Luciano Cannerozzi De
Grazia, appunto, per intervenire in caso di latitanza ministeriale.
Il dirigente generale della Funzione Pubblica, nel dicembre dello
stesso anno intimò all'amministrazione di ordinare agli uffici
provinciali di ottemperare alla sentenza. Il suo intervento non ebbe
alcun seguito perché nel 2010 il ministero fornì una «interpretazione
autentica» della norma, quella che è stata poi respinta dalla Consulta
nel febbraio di quest'anno con una motivazione chiarissima: «La
disposizione impugnata - scrive la Corte Costituzionale - ...
utilizzando il mero dato formale della maggiore anzianità di iscrizione
nella singola graduatoria provinciale per attribuire al suo interno la
relativa posizione, introduce una disciplina irragionevole che comporta
il totale sacrificio del principio del merito posto a fondamento della
procedura di reclutamento dei docenti e con la correlata esigenza di
assicurare, per quanto più possibile, la migliore formazione
scolastica».
Un nuovo tentativo di lasciare intatte le graduatorie è stato fatto con
il decreto mille proroghe, ma è abortito per l'intervento del capo
dello Stato.
E a questo punto Cannerozzi De Grazia torna in campo e prepara una
nuova ordinanza, quella che tra qualche giorno arriverà sul tavolo del
direttore generale della Campania, Diego Bouchè. «Nel 2009 avevo il
compito di far rispettare 30 sentenze, in questi anni alcune si sono
arenate – spiega il commissario ad acta - Ne sono rimaste in piedi
undici che ordinerò alle province di applicare. Se non lo faranno gli
uffici provinciali lo farò io direttamente. Bisogna poi vedere quanti
dei precari che troveranno nuova posizione avranno diritto
all'immissione in ruolo ed eventualmente a un risarcimento».
La parola, a quel punto tornerà a Bouchè. «Appena arriverà l'ordinanza
la leggeremo e poi ne discuteremo con il ministero che ci dirà che cosa
fare. Ma una cosa è certa: le sentenze della Consulta vanno applicate».
(da http://www.ilmattino.it/)
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