In Puglia mancano gli insegnanti, a rischio il tempo pieno
Data: Lunedì, 14 marzo 2011 ore 08:16:44 CET Argomento: Rassegna stampa
Tempo
pieno a rischio nelle scuole di Bari e provincia. Dal capoluogo a
Toritto, Putignano, Cassano, Modugno le famiglie stanno ricevendo
comunicazioni sull’impossibilità, in alcuni casi, di garantire il tempo
pieno nelle scuole elementari. La denuncia è del sindacato Flc Cgil. «I
motivi della protesta sono imputabili solo ai tagli d'organico che,
nella scuola primaria, rischieranno di comprometterne seriamente
funzionalità» , spiega Claudio Menga, segretario provinciale. L’anno
prossimo in tutta Italia ci saranno 19.700 docenti in meno: in Puglia
saranno 1.878 che aggiunti ai 2.535 dello scorso anno, e ai 3.425
effettuati due anni fa corrispondono a 7.838 cattedre perse nel
triennio. Il taglio maggiore riguarderà le scuole elementari: ci
saranno, secondo le previsioni, 760 cattedre in meno. «Con queste
previsioni -prosegue Menga -la riduzione del tempo pieno è
inevitabile. Non si possono garantire in tutte
le classi le 30 ore settimanali» . sindacato ha già chiesto all’Ufficio
scolastico provinciale di fare di tutto per assicura tempo pieno alle
famiglie che ne hanno fatto richiesta. Così come non si possono più
creare classi sovraffollate prosegue Menga -perchè tutto questo va a
discapito della qualità dell’offerta didattica» . Altro problema è
quello dei pensionamenti. Per l’anno prossimo si registra una vera e
propria fuga dalle scuole. Secondo i dati più aggiornati in tutta la
regione hanno presentato domanda di pensionamento 2mila e 576 docenti e
646 Ata di cui 850 -900 docenti e 250 Ata circa nella provincia barese.
Nel 2010 i pensionamenti sono stati in totale a Bari 989 di cui 212
personale Ata. «Il senso di incertezza nelle famiglie è davvero
preoccupante -conclude Menga -ci sono genitori che hanno iscritto i
propri figli alle prime classi della scuola primaria e non sanno se la
loro richiesta di tempo scuola sarà rispettata o meno, così come le
famiglie che hanno iscritto propri figli alla scuola media non sanno se
la loro richiesta di tempo prolungato sarà rispettata o meno» . Nei
prossimi giorni si terranno incontri tra sindacati e Ufficio scolastico
regionale. (da Corriere del Mezzogiorno)
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