Scuola pubblica significa scuola libera
Data: Domenica, 13 marzo 2011 ore 19:45:14 CET
Argomento: Opinioni


Libertà di pensiero, di parola, di manifestare.
Libertà di insegnamento. Libertà di essere liberi.
Diritto all’istruzione. Diritto alla formazione. Diritto al lavoro.
Diritto alle pari opportunità.
Diritto alla scuola pubblica. Diritto all’Università pubblica.
Diritto di sentirsi cittadini italiani.
Diritto si essere cittadini di un’Italia ancora UNA – UNITA- REPUBBLICANA
A Catania siamo scesi in piazza in migliaia. I numeri li lasciamo agli altri.
Vengano a contarci ad uno ad uno. Le immagini parlano e il composto corteo tricolore lungo via Etnea è la più eloquente testimonianza.
Giovani, molti giovani. Docenti di ruolo e precari. Docenti pensionati, con ancora negli occhi e nel cuore la scuola che hanno conosciuto e per la quale hanno speso i migliori anni della loro vita. Docenti universitari accanto al personale ATA. Ormai consapevoli che questa è la battaglia di TUTTI. Per i diritti di TUTTI.
 Tanti. Tanti  che ancora nella scuola lavorano ogni giorno e vedono demolire ogni giorno
quella casa che ha fatto crescere “bene” generazioni di giovani. Quella casa dove la pluralità è stata sempre garantita e lo sbocciare delle idee e dei pensieri favorito e accompagnato.
Dove la parola “inculcare” non aveva ragione di esistere perché ciò che si doveva sviluppare era il “pensiero divergente”, il pensiero che fa grande i popoli e le nazioni.
Le bandiere erano solo quelle tricolori e, se qualche striscione appariva di tanto in tanto, veniva subito riposto perché l’UNITA’ e la CONSAPEVOLEZZA che si respiravano esigevano un religioso silenzio dell’apparire.
NOI della FLC di Catania eravamo tutti lì. In mezzo agli altri. Anche noi senza bandiere.  Felici di esserci  come donne e uomini COSCIENTI del proprio destino, come professionisti COSCIENTI della distruzione del proprio ruolo e della propria dignità, come sindacalisti COSCIENTI che non ci si può arrendere e rassegnare di fronte all’arroganza e alla prepotenza di una classe dirigente, di fronte allo sfascio di una politica che tutto fa tranne che attenzionare i bisogni e tutelare i diritti dei più deboli.
COSCIENTI che non è più il tempo delle dichiarazioni roboanti o della ricerca di una visibilità provvisoria e inutile.
Adesso è il tempo di esserci, cittadini fra i cittadini, lavoratori fra i lavoratori, per costruire tutti assieme quell’UNITA’ che sola può portarci alla nascita di quel nuovo popolo di cittadini consapevoli che non abbassano più la testa e che si stringono sotto l’unica bandiera possibile.
Il nostro tricolore.

Antonella Distefano
Segr. Provinciale Flc Catania
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