Facebook, dal virtuale… al reale
Data: Domenica, 13 marzo 2011 ore 18:17:57 CET Argomento: Redazione
La prestigiosa
rivista statunitense “Time” lo ha eletto, nel 2010, “personaggio
dell’anno”, dedicandogli la copertina e, precedentemente nel 2008, la
rivista “Forbes”, lo aveva nominato “il più giovane miliardario del
mondo”. Parliamo di Mark Zuckerberg, l’inventore di Facebook.
“Chi non è iscritto a facebook scagli la prima pietra! Quanti amici hai
su facebook? Ma tu non ci sei su fecebook? Stasera ci vediamo su
facebook! Questa foto la pubblico su facebook!” Quante volte abbiamo
sentito queste espressioni dai nostri ragazzi? Passano più ore davanti
al computer a chattare con gli “amici virtuali”, che sui libri a
studiare storia e matematica.
Si, forse ha pure ragione chi dice che facebook è “uno svilimento del
reale, una ipersaturazione di immagini, foto, canzoni, video, pensieri
della notte, buona domenica, auguri, compleanni all’infinito, ricerca
di amicizia”, forse sono solo emozioni che sviliscono il dato reale
della nostra vita, la emarginano, la relegano a metafora della vita
stessa, la condizionano e l’annichiliscono.
Ma d’altre parte, in questa massa enorme di messaggi e di ingranaggi,
anche pericolosi, che denuda l’essenza e la fragilità dell’uomo agli
occhi del mondo, che ne scortifica i desideri più intimi e nascosti,
c’è la nostra voglia di comunicare e di essere vivi, di apparire e di
lasciare un segno, anche piccolo, del nostro pensiero, della nostra
emozione, della nostra esistenza. Facebook è tutto questo! E’ la nuova
agorà, la moderna piazza, il cortile dei giochi d’infanzia, dove
incontrarsi e vivere. La metafora della nostra essenza comune, nascosta
in angoli sconosciuti della terra.
Si tratta, perlopiù, di collegare, quando scriviamo, le dita alla
nostra mente, dare segnali di vita intelligente nell’etere. Non
trasformare la rete, solamente, come dice un mio caro amico, per fare
“manciamento” o “puttanate” (questione di punti di vista!).
Ma è solo questo facebook? È solo chiacchiere e profilo? È solo un
affare sentimentale? Proprio in questi giorni la storia si è messa
improvvisamente a correre. È impressionante ciò che sta succedendo
sulle coste meridionale del Mediterraneo, in Egitto, Libia, Tunisia,
che è come dire, l’altro lato della strada in cui abitiamo. Ed è
proprio adesso che facebook ha rivelato tutta la sua straordinaria
“espressività” e potenzialità. Ha superato il consueto e l’insondabile,
ha varcato i limiti del privato e del banale. Ha assurto ad una
funzione sociale e politica, ad un “ruolo” internazionale. Ha destato
intere popolazioni dall’oblio e dall’obbedienza, ha svegliato le
coscienze sopite di nazioni sottomesse e isolate. Facebook ha
“scaraventato i potenti dai loro troni in pochi minuti e piegato la
storia a mani nude. Ha impresso una svolta alla storia, una sterzata.
Adesso nessuno potrà dire, “io non c’ero, io non sapevo, io non
potevo!”. Facebook si è rivelato, sorprendentemente, il più potente e
importante “amico” della democrazia, il più fidato alleato del popolo
sovrano. Questo, ritengo, è il miglior risultato, in assoluto,
conseguito da Mark Zucherberg e dal “suo” amato facebook. La democrazia
per tutti. A portata di mouse.
Angelo
Battiato (inviato speciale a Brescia)
angelo.battiato@istruzione.it
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