A Rosignano,Livorno, un Istituto per battere la dispersione scolastica
Data: Venerdì, 11 marzo 2011 ore 18:00:00 CET Argomento: Eventi
Può guadagnare
anche 1700-1800 euro al mese un neo diplomato che entra alla Wass di
Livorno. L’azienda leader nella produzione di sistemi subacquei
avanziati come i siluri, i sonar anti-mine e i bersagli artificiali dà
lavoro a 500 persone con alta scolarizzazione, con 120 ingegneri e 130
diplomati. E’ la collaborazione anche con questa azienda — una delle
più importanti del territorio come hanno ricordato l’amministratore
delegato Renzo Lunardi e il direttore delle risorse umane Giorgio
Sapino — che rende interessante la scommessa dell’Istituto Tecnico
Superiore Made in Italy Sistema Meccanica che il prossimo ottobre
inizierà la sua attività a Rosignano.
Un istituto di istruzione secondaria superiore che è stato presentato
ieri in occasione degli Stati Generali della Scuola voluto dalla
Regione Toscana al Museo di Storia Natuare del Mediterraneo a Livorno.
A fare gli onori di casa il presidente della Provincia Giorgio Kutufà e
il vice presidente Fausto Bonsignori.
L’obiettivo è ambizioso: abbattere quel 4,7% di dispersione scolastica
che colpisce la provincia di Livorno. Per questo, proprio sulla costa,
la Regione Toscana ha focalizzato gli interventi per ridurre la
dispersione e aiutare i giovani ad inserirsi nel mondo del lavoro.
«Alla base — dice l’assessore regionale Stella Targetti — c’è
l’istruzione che, all’istituto tecnico superiore, si coniuga con
l’esperienza nelle aziende. E’ un valore aggiunto per i giovani che non
elimina a priori un percorso universitario».
Troppo spesso, negli ultimi anni, le aziende si sono lamentate per la
scarsa disponibilità sul territorio di professionalità. Nonostante la
maggior parte degli impiegati alla Wass sia livornese, il tempo di
formazione del neo assunto — oltre un anno — è sempre troppo lungo e
poco reddittivo per un’azienda. La Wass come Toscana Impianti, la
Pignone, Selex Galileo e Ansaldo Breda sono partner dell’Istituto
Tecnico Superiore e seguono la didattica. Perchè lo studente verrà
plasmato sulle esigenze di queste grandi aziende, polmone occupazionale
del territorio. Aziende e istituzioni hanno un unico obiettivo: cultura
del saper fare. E quale miglior città di Rosignano,dove l’Iti Mattei è
cresciuto all’ombra di una realtà industriale come la Solvay?
«La tendenza — ha precisato la vice presidente della Regione — è quella
di incentivare i laboratori perchè i ragazzi devono imparare a fare E’
questa la spinta all’innovazione. Vogliamo andare oltre le solite
lamentele sullo stato di salute della nostra scuola. Vogliamo far
emergere le buone pratiche, valorizzare la passione degli insegnanti,
combattere il 70% della dispersione universitaria, uno spreco di
risorse pubbliche». Le aziende e la scuola ora si parlano. E l’istituto
tecnico superiore di Rosignano può essere un bel punto di partenza.
di MICHELA BERTI(http://www.lanazione.it/)
redazione@aetnanet.org
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