«Investire su scuola e ricerca»
Data: Venerdì, 11 marzo 2011 ore 10:30:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


Il disagio dei giovani è stato il leit motiv del suo ultimo messaggio di fine anno agli italiani. Per il presidente della Repubblica è questa la vera emergenza con cui fare i conti, perché in base alle risposte che governo e parlamento saranno in grado di fornire si potranno misurare le chances che ha il paese di progettare e investire sul suo futuro. Una priorità assoluta, dunque, come Giorgio Napolitano ha ribadito ieri in un messaggio di saluto inviato in occasione della conferenza internazionale «Capitale umano e occupazione nell'area europea e mediterranea», in corso a Bologna.
Un messaggio di poche righe in cui il capo dello Stato invita nuovamente le forze politiche, e in primo luogo il governo, a «prestare ascolto alle pressanti richieste provenienti dal mondo giovanile e fornire risposte concrete a generazioni di studenti che troppo spesso vedono ostacolato il percorso di crescita personale e professionale e vanificate la fiducia e la speranza che hanno motivato il loro impegno nello studio e nella ricerca».                          
 La strada è nell'innalzamento degli standard formativi e nella valorizzazione delle «migliori energie intellettuali e creative». Soltanto investendo su tali priorità - osserva Napolitano - sarà possibile superare le attuali difficoltà «di ordine economico e sociale ed affrontare efficacemente le grandi sfide del nostro tempo».
Temi che non sembrano dominare l'agenda politica in queste settimane e che tuttavia rappresentano un'urgenza reale, soprattutto se si riflette sui motivi alla base del grave disagio delle giovani generazioni. I dati già di per sé allarmanti sulla disoccupazione giovanile non esauriscono in sostanza la questione, poiché quel che manca è l'indicazione di una rotta, e dunque una prospettiva che possa orientare i giovani nelle scelte di studio e professionali. Napolitano ne è consapevole, cerca di dare risposte per quanto di sua competenza, sollecita un'inversione di tendenza.
Lo ha detto chiaramente venerdì scorso al termine della sua visita ai laboratori del Cern di Ginevra: è giusto perseguire la strada del rigore nei conti pubblici, ma i tagli alla spesa non possono essere «fatti con il machete». Concetti ripresi lunedì scorso nel messaggio inviato al presidente del comitato Telethon, Luca di Montezemolo, in occasione della XVI edizione della convention scientifica di Telethon.
Riflessioni ricorrenti nelle più recenti esternazioni pubbliche di Napolitano. Non è in discussione la necessità di operare scelte anche dolorose per salvaguardare i conti pubblici in un contesto di perdurante crisi economica. Quel che serve è una strategia di medio periodo che distingua nettamente i settori in cui occorre tagliare da quelli nei quali al contrario occorre investire. In fondo è proprio questo il compito di chi ha l'onere di governare.
 (da Il Sole 24 ORE di Dino Pesole)

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