La scuola e i social network per capire e discernere; questo è compito della scuola ?
Data: Venerdì, 11 marzo 2011 ore 04:00:00 CET
Argomento: Redazione


Credo che la scuola dedichi poco spazio ad internet e, soprattutto, ai social network (facebook, twitter,). Bisognerebbe invece avviare dei progetti per esplorare la conoscenza e le potenzialità delle nuove tecnologie all'insegna della sicurezza. Dialogare con ragazzi e i genitori supportandoli nelle diverse modalità di approccio alla rete. Bisognerebbe avviare nelle scuole dei laboratori tematici coinvolgendo direttamente i ragazzi e rendendoli protagonisti attivi e promotori delle dinamiche  e dei processi educativi multimediali, non puntando ad una logica repressiva, ma approfondendo la conoscenza dei nuovi media e toccando temi come il diritto d'autore, la privacy, i social network. 
«Ci stiamo muovendo in ritardo di anni rispetto al fenomeno. I ragazzi utilizzano il pc da un’ora a cinque ore al giorno e c'è il rischio che vivano in solitudine l'approccio alle nuove tecnologie» affermano gli esperti del settore, mentre altri sottolineano come «il loro approccio al concetto di privacy sia diverso da quello degli adulti. I ragazzi mettono molto in comune, anche sulla rete».
«E la maggior parte degli alunni, anche di chi frequenta le classi prime, accede ai social network» aggiunge una docente. «Sono utili per comunicare con gli amici ma devono essere utilizzati nel rispetto delle regole e della sicurezza e senza diventarne dipendenti» commentano Francesco e Chiara, due ragazzi della classe, coinvolti nella discussione. Il copyright è tra gli argomenti che più hanno stimolato il dibattito. «Molti violano i diritti d'autore senza nemmeno saperlo, mentre è possibile ''scaricare'' canzoni e film anche legalmente» spiegano Cristina e Stefano.
«La responsabilità civica è l'elemento principale che dovrebbe essere trasmesso. Molti studenti, addirittura, possono “diventare”, a loro volta, docenti, provando a stare ''dall’altra parte'' della cattedra». Per cercare di colmare il gap generazionale, denunciato, spesso, da molti genitori, meno esperti dei figli sull'utilizzo del pc e di internet, bisognerebbe attivare dei “corsi di aggiornamento” per gli adulti e i genitori.
Ai docenti sarà necessario, d'altro canto, prestare maggiore attenzione durante le lezioni nelle aule multimediali e, soprattutto, sensibilizzare i ragazzi ad un uso più responsabile e corretto di facebook o di twitter. Nei prossimi mesi si terrà nelle scuole bresciane un ciclo di lezioni dedicato a Linux, per un migliore utilizzo del laboratorio informatico donato dal Comune di Brescia agli istituti scolastici nell'ambito del progetto “Lazzaro”.
Anche se già molte amministrazione comunale hanno attivato dei laboratori d’informatica e dei corsi rivolte ad anziani e genitori e messo a disposizione del pubblico delle postazioni con l’assistenza di giovani esperti volontari. Nella rete, dobbiamo comprendere, non si annidano solamente degli orchi, pronti a scovare e ad ingoiare ragazzi e ingenui, può essere anche un luogo, piacevole e interessante, di incontro e di amicizia, di conoscenza e di informazione, un’occasione di dialogo e di confronto, di ricerca e di crescita.
Un modo, soprattutto, per superare la crisi e la solitudine dell’uomo moderno. Certo, bisogna stare sempre con gli occhi ben aperti. E, quindi, bisogna conoscere, capire e discernere. Anche questo è compito della scuola.

Angelo Battiato (inviato speciale a Brescia)
angelo.battiato@istruzione.it





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