''Ecco perché ho mandato i miei figli alle scuole private''
Data: Giovedì, 10 marzo 2011 ore 11:00:00 CET Argomento: Rassegna stampa
"Il problema non
è pubblico contro privato. La vera polarità è tra le scuole che
funzionano e quelle che non funzionano". Teresa Piccione fa il
consigliere provinciale del Partito Democratico a Palermo ma per oltre
trent'anni ha insegnato italiano e storia in licei e istituti tecnici.
I suoi tre figli hanno frequentato solo scuole private. Un profilo
perfetto per finire nel mirino degli esponenti della maggioranza, come
è accaduto ad Anna Finocchiaro con Roberto Maroni durante l'ultima
puntata di Ballarò: "A sinistra esponenti di prestigio mandano i figli
alla scuola privata, ci vorrebbe più coerenza", ha detto il ministro
dell'Interno accusando il capogruppo dei democratici al
Senato.
"Nessuna contraddizione, è solo un punto di vista politico e
strumentale", dice Teresa Piccione, che racconta a Sky.it la sua
esperienza: "Ho mandato i figli alle scuole private inizialmente per
una mancanza di servizi delle strutture comunali: avevo bisogno di far
stare molto tempo i bambini a scuola perché lavoravo". E come mai, più
avanti, non è passata al pubblico? "Abbiamo deciso insieme ai ragazzi
di aderire a un progetto educativo con una compotenete religiosa, sia
per il clima che si respirava in famiglia sia per l'attenzione alla
centralità dell'allievo. Un taglio anche molto concreto che si
articolava in interessi come sport, volontariato e teatro".
A far tornare la scuola al centro del dibattito ci ha pensato Silvio
Berlusconi che pochi giorni fa ha attaccato gli insegnanti delle scuole
statali, colpevoli di "inculcare idee diverse da quelle trasmesse nelle
famiglie". Per l'esponente del Pd chi fa queste dichiarazioni dimostra
"un'ignoranza totale dell'argomento. Un presidente del Consiglio che è
a garanzia di un sistema democratico non può dire che uno dei pilastri
di questo sistema è fuorviante".
Subito dopo l'attacco del premier in rete è nato un gruppo che riunisce
gli ex studenti orgogliosi di aver frequentato scuole pubbliche. E tra
i commenti non sembra che le private godano della stima degli utenti.
Sotto accusa spesso finiscono i finanziamenti dello stato.
"Non demonizzo i finanziamenti ai privati che gestiscono servizi
pubblici - prosegue il consigliere Pd -. Lo stato lo fa con la sanità o
con i servizi per gli anziani. Diverso è il caso dei cosiddetti
diplomifici che andrebbero chiusi. Detto questo è chiaro che occorre
una maggiore tutela per le scuole gestite dallo Stato".
Da insegnante in un istituto confessionale a professoressa in licei e
istituti tecnici fino all'impegno politico. Come ha vissuto la scuola
in questi tre ruoli: "Nelle private ho notato un rapporto più frequente
e denso con gli alunni e le famiglie, senza alcun tipo di ingerenze o
forzature. Nel pubblico c'è la soddisfazione di aver realizzato grandi
progetti anche se ci si deve scontrare con la mancanza degli strumenti
e la congestione delle strutture. Da consigliere provinciale ci si
accorge ancora di più del problema degli sprechi: soldi che potrebbero
essere destinati alle scuole e invece finiscono in spese inutili". Una
possibile soluzione? "Potrebbe essere il federalismo", conclude Teresa
Piccione. "Un federalismo però che sia attento ai principi di
solidarietà". (da http://tg24.sky.it/)
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