«Troppi allievi nelle aule». E al preside arriva la denuncia
Data: Mercoledì, 09 marzo 2011 ore 07:46:31 CET Argomento: Rassegna stampa
Aule affollate, scatta la
denuncia per il dirigente scolastico. Un preside bolognese ha una
denuncia alla procura della Repubblica in seguito al verbale
d’ispezione dei vigili del fuoco che hanno sollevato rilievi su alcuni
aspetti. Uno di questi riguarda l’affollamento delle aule: là dove per
le norme di sicurezza potevano stare solo 25 alunni in realtà ce ne
stavano alcuni in più. Troppi, per garantirne la sicurezza.
L’interessato ha nominato un legale e per il momento non parla. Una
relazione dei vigili del fuoco di un paio di anni fa segnalava in un
centinaio le scuole ancora non a norma contro il rischio incendio tra
Bologna e
provincia.
Questo caso ha spinto il coordinamento dei dirigenti scolastici di Cgil
e Cisl a richiamare i colleghi «al rigoroso rispetto delle normative»
nella formulazione delle proposte di organico all’Ufficio scolastico.
In altre parole, nel calcolare le classi, e quindi i docenti necessari,
i due coordinatori, Alessandra Francucci e Carla Neri, invitano ad
attenersi al tetto massimo di alunni previsto, da cui è «consentito
derogare in misura non superiore al 10 per cento», mentre gli alunni
devono essere al massimo 20 se uno di loro è certificato. Non solo: se
la porta d’uscita è inferiore a un metro e 20 in classe possono starci
al massimo « 24 alunni (più il docente 25)», scrivono, mentre se la
porta misura proprio 1 metro e 20 deve essere «garantito un sufficiente
spazio tra i banchi per consentire l’esodo degli alunni in caso di
emergenza».
Il tema è complesso e delicato. «La formazione di classi troppo
affollate — ricordano i dirigenti sindacalisti — non solo incide
direttamente sulla qualità della didattica e preclude la possibilità di
percorsi personalizzati, ma rientra tra le responsabilità del dirigente
che ne risponde personalmente e penalmente in caso di sopralluogo degli
organi di controllo». Proprio quello che è successo al collega, storico
preside di diverse scuole in città. Il coordinamento dei dirigenti
conclude assicurando che «sosterrà in tutte le sedi opportune il
rispetto delle normative, diffidando l’Ufficio IX (l’ex provveditorato
di Bologna, ndr) dall’operare deroghe al limite massimo degli alunni
per classe». Insomma, il preside si trova nel mezzo. Con molte
responsabilità (anche penali) sulle spalle. Però non può intervenire
autonomamente sugli edifici, che sono di proprietà del Comune (se
elementari e medie) o della Provincia (superiori). Potrebbe semmai
rifiutarsi di aprire la scuola in caso di situazioni di rischio. «Ci
sono vari casi in regione di ispezioni e verbali ai dirigenti — fa
notare Sandra Soster, segretario della Flc-Cgil —, per questo c’è il
richiamo all’osservanza rigida delle normative. L’Ufficio scolastico
spinge a fare classi più numerose, ma non tutte hanno la stessa
capienza e possono accogliere anche 28-30-32 alunni come è successo
quest’anno. E chi ne risponde è il dirigente scolastico». Il tema è ben
presente ad Asabo, l’associazione delle scuole bolognesi. «Segnaleremo
all’Ufficio scolastico che non si può usare solo il parametro numerico
per fare le classi — dichiara Filomena Massaro della giunta Asabo —, ci
sono le norme di sicurezza da rispettare in primo luogo».
(da Corriere della Sera di Marina Amaduzzi)
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