Modernizzare l'istruzione universitaria nei Paesi con situazioni ambientali difficili
Data: Martedì, 08 marzo 2011 ore 12:16:35 CET Argomento: Rassegna stampa
Come
riuscire a modernizzare l'istruzione superiore in Paesi con condizioni
economiche e sociali difficili come quelli nordafricani o
mediorientali? Come rispondere all'incremento della domanda di
istruzione superiore da parte di milioni di giovani egiziani, tunisini,
libici, palestinesi o giordani, in un momento nel quale – come
dimostrano anche gli avvenimenti di questi giorni - la scarsità di
risorse e i repentini cambiamenti istituzionali rischiano di
compromettere irrimediabilmente la stessa qualità dei rispettivi
sistemi
universitari?
A tali questioni – come è stato ribadito ieri mattina, nel corso
del seminario internazionale che si è tenuto nell'aula magna
dell'Ateneo catanese, organizzato in collaborazione con l'Ufficio per i
rapporti internazionali (Area della Ricerca) - cerca di dare una
risposta l'Unione europea che dal 2009 promuove annualmente,
nell'ambito del programma Tempus (Trans-European mobility scheme for
university studies) la realizzazione di un "libro bianco" sulle misure
e le politiche adottate per migliorare i sistemi universitari di Paesi
come Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Libia, Marocco,
Territori occupati di Palestina e Tunisia attraverso iniziative di
cooperazione inter-accademica e interministeriale.
E l'Agenzia Education, Audiovisual and Culture della Commissione
europea (Eacea) ha voluto scegliere proprio l'Università di Catania per
la presentazione dei risultati di questo studio, mostrando di voler
privilegiare la collocazione geografica baricentrica dell'Ateneo
siciliano rispetto al contesto euro-mediterraneo, e chiamando a
partecipare rappresentanti del mondo accademico e dei ministeri dei
Paesi coinvolti per discutere sui cambiamenti nella governance, sul
ruolo e le funzioni dei ministeri, e sul management delle risorse umane
e finanziarie.
Un'occasione unica, quindi, per tutti i Paesi interessati dal programma
Tempus, di incontrarsi fra loro per discutere insieme sullo stato
attuale delle politiche di educazione permanente e sulle future sfide
nei rispettivi Paesi. Un vero e proprio 'ponte accademico' fra le due
sponde del Mare Nostrum, quello fornito dall'Università di Catania, in
grado di aumentare la capacità delle istituzioni di cooperare a livello
internazionale e di raccordare sempre più l'istruzione al lavoro e alla
società, migliorando inoltre la comprensione reciproca fra popoli e
culture.
«Le azioni intraprese in passato nell'Europa dell'est, e che hanno
coinvolto la Polonia, la Romania, l'Ungheria, la Repubblica Ceca, la
Slovacchia, la Slovenia – ha spiegato Klaus Haupt, Head of Tempus Unit
– Eacea, che ha aperto il seminario insieme con Aurora Iglesias,
manager "Education and Quality" della Direzione generale per lo
sviluppo e la cooperazione EuropeAid della Commissione europea, - hanno
prodotto risultati soddisfacenti. E molto è stato fatto anche con
riguardo all'adesione da parte dei Balcani occidentali a programmi
europei come il Lifelong Learning Programme. Per questo motivo pensiamo
che agire anche nella regione mediterranea, attraverso progetti di
cooperazione universitaria, possa portare a un confronto produttivo
anche sul piano politico e sociale, nonostante la congiuntura storica
particolare. Siamo stati in dubbio fino all'ultimo se sospendere il
meeting o rinviarlo a un momento più opportuno, ma poi abbiamo deciso
che invece era proprio questo il momento giusto per offrire un segnale
di apertura tangibile nei confronti di quei Paesi che stanno vivendo un
momento storico così particolare».
«La nostra università – ha affermato il prof. Francesco Priolo,
delegato all'internazionalizzazione per il polo scientifico dell'Ateneo
di Catania – contribuisce da sempre allo sviluppo del dialogo e della
cooperazione nell'area Euro-mediterranea (vedi scheda sugli accordi
quadro dell'Ateneo catanese), in linea con la "Dichiarazione di
Barcellona" e la "Carta di Tarragona". La governance universitaria,
oggetto di questo forum, è estremamente importante per il presente e il
futuro delle nostre istituzioni e del nostro Paese, soprattutto in un
momento come questo, nel quale il sistema universitario italiano si
trova ad affrontare una fase di importante ristrutturazione».
Il Programma Tempus
L'Ue considera da sempre da sempre l'istruzione superiore come una
priorità importante per le sue attività di cooperazione con i paesi
confinanti e con i paesi vicini in senso lato, quali, appunto, quelli
mediorientali e nordafricani.
Proprio per questa ragione, promuove, già dal 1990, il programma
Tempus, al quale l'Università di Catania aderisce sin dalla fondazione.
Si tratta di un programma transeuropeo di cooperazione, istituito per
sostenere la modernizzazione dell'istruzione superiore nei paesi dei
Balcani occidentali, dell'Europa Orientale e dell'Asia centrale,
dell'Africa del Nord e del Medio oriente. (da
http://www.gazzettadelsud.it)
redazione@aetnanet.org
|
|