Le donne? Il mondo è loro, sono l'arma per combattere la fame
Data: Martedì, 08 marzo 2011 ore 07:42:56 CET
Argomento: Eventi


Hanno "potenza, equilibrio e fantasia". Sono più istruite degli uomini, considerando che "le laureate sono più dei laureati"; vantano "un sistema immunitario migliore, si lamentano meno" e la loro missione è scritta nel Dna: "Difendere la pace e garantire la prosecuzione della specie". Il vero 'sesso forte' sono le donne e il loro destino è dominare il pianeta. Parola di Umberto Veronesi.
"Non possiamo fare a meno di loro", avverte l'oncologo fondatore del movimento 'Science for Peace'. Ed "è inevitabile che le donne prenderanno in mano tutti gli affari del mondo nei prossimi 20-30 anni". Ma purtroppo "gli uomini devono ancora capirlo".
Insomma, l'8 marzo, si sottolinea ancora una volta la straordinaria potenza del gentil sesso. A conferma la Fao presenta un rapporto dal messaggio inequivocabile: Una maggiore eguaglianza di opportunità e mezzi per donne contadine di tutto il mondo non è solo un nobile ideale, ma potrebbe essere l'arma cruciale per vincere la lotta alla fame.                
Dal rapporto emerge che se le donne delle zone rurali avessero le stesse opportunità degli uomini in termini di accesso alla terra, alla tecnologia, ai servizi finanziari, alla scolarizzazione ed ai mercati, la produzione agricola potrebbe aumentare ed il numero delle persone che soffrono la fame potrebbe ridursi di 100-150.
"L'uguaglianza uomo - donna non è soltanto un nobile ideale, è una condizione decisiva per lo sviluppo agricolo e la sicurezza alimentare. Dobbiamo promuovere l'uguaglianza uomo donna e dare maggiori strumenti alle donne se vogliamo vincere in modo sostenibile la lotta contro fame e povertà estrema" commenta il Direttore Generale della Fao Jacques Diouf.
I rendimenti degli appezzamenti coltivati dalle donne sono spesso più bassi, ammette il rapporto, ma questo avviene non perchè le donne coltivino la terra peggio degli uomini, ma solo perchè non dispongono di uguali fattori produttivi. Secondo il rapporto, se vi avessero accesso, i loro rendimenti salirebbero, produrrebbero di più e la produzione agricola nel suo complesso aumenterebbe.
In particolare il rapporto stima che se nei paesi in via di sviluppo le donne che lavorano la terra avessero lo stesso accesso alle risorse che hanno gli uomini, la loro produzione potrebbe aumentare del 20/30 per cento. Questo potrebbe far aumentare la produzione agricola totale dei paesi in via di sviluppo del 2,5/4 per cento, fattore che a sua volta farebbe ridurre il numero delle persone che soffrono la fame nel mondo del 12-17 per cento, vale a dire un calo di 100-150 milioni di persone. Secondo i dati Fao nel 2010 erano 925 milioni le persone sottonutrite al mondo, di cui 906 milioni nei paesi in via di sviluppo.
Le donne rappresentano in media il 43 per cento della forza lavoro agricola dei paesi in via di sviluppo, con percentuali che vanno dal 20 per cento dell'America Latina a circa il 50 per cento del Sudest asiatico e dell'Africa sub-sahariana. La percentuale è più alta in alcuni paesi e talvolta varia molto all'interno dello stesso paese. Quando le donne delle zone rurali vengono impiegate, in genere sono relegate ad occupazioni meno pagate ed è più probabile che abbiano forme di occupazione meno sicure, più precarie, stagionali o a part-time.  (Adnkronos/Ign)

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