Rapporto Unicef 2011: “Investire nell’istruzione e nella sanità per migliorare la vita degli adolescenti”
Data: Lunedì, 07 marzo 2011 ore 21:00:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


A fine febbraio, l’Unicef ha presentato il suo rapporto La Condizione dell’infanzia nel mondo 2011, dal titolo Adolescenza: il tempo delle opportunità. Il secondo Anno internazionale della gioventù, iniziato il 12 agosto 2010, è quindi dedicato all’adolescenza. Un focus sulla fascia di ragazzi di età compresa tra i 10 e i 19 anni, che al pari dei bambini necessitano di tutela e protezione.
Nel 2009, gli adolescenti nel mondo erano circa 1,2 miliardi corrispondenti al 18% della popolazione globale: di questi, secondo le stime, l’88% vive nei paesi in via di sviluppo in particolar modo in Asia. Costituiscono invece solo il 12% degli abitanti, gli adolescenti che vivono nei paesi industrializzati.                   
  “Negli ultimi due decenni, forti investimenti hanno prodotto dei miglioramenti enormi per i bambini fino a 10 anni” – ha dichiarato il Presidente dell’Unicef Italia Vincenzo Spadafora -  “Per contro, si sono registrati meno miglioramenti in ambiti critici per gli adolescenti. Attualmente più di 70 milioni di adolescenti in età di scuola media non la frequentano e, a livello globale, le femmine sono ancora indietro rispetto ai maschi in termini di partecipazione alla scuola secondaria. Senza istruzione, gli adolescenti non possono sviluppare le conoscenze e le capacità di cui hanno bisogno per affrontare i rischi di sfruttamento, di abuso e di violenza, che risultano più alti proprio nel secondo decennio di vita” conclude Spadafora.
Gli adolescenti vivono in un mondo destabilizzato da crisi umanitarie, guerre, disoccupazione, malattie, cambiamenti climatici, degrado ambientale. I giovani sono esposti a problemi nutrizionali che riguardano forme acute di malnutrizione nei paesi in via di sviluppo e all’opposto, di obesità nel mondo occidentale. Casi agli antipodi che evidenziano il profondo divario tra gli adolescenti di una parte e l’altra del globo. I dati registrati nel 2004 mostrano come quasi 400.000 adolescenti siano morti a causa di lesioni involontarie come quelle provocate da incidenti stradali. Nei paesi sottosviluppati invece, si muore di Aids: tra gli adolescenti di età compresa tra i 15 e i 19 anni, solo il 30% dei maschi e appena il 19% delle femmine possiede una conoscenza corretta dell’HIV. Matrimoni precoci, abusi, prostituzione minorile, sono queste le cause fondamentali dell’infezione da HIV.
Altro punto che necessita di un’azione mirata, riguarda l’istruzione e l’occupazione. Secondo i dati Unicef, in tutto il mondo, quasi la metà degli adolescenti in età di scuola secondaria non la frequenta. In particolar modo si registrano le percentuali di frequenza più basse nell’Africa orientale e meridionale. Nel 2008 poi, i giovani avevano probabilità quasi tre volte maggiori di essere disoccupati rispetto agli adulti.
Nei paesi più poveri invece, il lavoro minorile dilaga in maniera esponenziale. Reclutati in gruppi militari, i combattenti-bambini sono oggetto di sfruttamento sessuale e di altri tipi di schiavitù.
La situazione descritta dal rapporto quindi, mette in luce l’urgente necessità di un intervento a livello globale su coloro i quali diventaranno gli adulti del futuro. “L’adolescenza rappresenta un punto di svolta, un’opportunità per consolidare i progressi compiuti nell’ambito della prima infanzia, che altrimenti si rischierebbe di vedere cancellati” - ha dichiarato Anthony Lake, Direttore dell’UNICEF – “Ora dobbiamo concentrare maggiormente l’attenzione su come raggiungere gli adolescenti, e soprattutto le adolescenti, investendo nell’istruzione, nella salute e in altre misure volte a coinvolgerli nel processo di miglioramento delle loro condizioni di vita”. (fonte: http://www.unicef.it)  (di Valentina Verdini da Mediapolitika)

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