Anief: aumenti degli stipendi in cambio dei tagli e richiesta al Miur 110 posti in deroga al sostegno
Data: Lunedì, 07 marzo 2011 ore 12:58:04 CET Argomento: Sindacati
E solo ad alcuni, aggiunge l’Anief, secondo l’atto di indirizzo inviato
all’Aran da Brunetta sulle regole per la firma del nuovo contratto per
il triennio 2013-2016
Questa è la sintesi degli interventi di Berlusconi e della Gelmini a
chiusura della polemica sulle dichiarazioni relative alla scuola
pubblica. Finalmente il Presidente del Consiglio ha ammesso che gli
insegnanti sono sotto-pagati, ma ha giustificato tale condizione per
l’alto numero del personale impegnato, spesso utilizzato come
ammortizzatore sociale - come se ogni docente non abbia conseguito
un’abilitazione per accedere alla professione e il suo stesso Governo
non abbia autorizzato le relative assunzioni. In verità, però, nelle
sue parole si comprende cosa la categoria dovrà attendersi nel futuro,
certamente non l’adeguamento agli stipendi europei, tanto desiderato:
mentre in questi ultimi cinque anni sono stati tagliati 100.000 posti
di lavoro (per lo più assorbiti dai pensionamenti, con l’esplosione del
problema del precariato), le progressioni di carriera per anzianità di
servizio sono state bloccate per gli anni 2011 e il 2012, in attesa
della loro sostituzione con un nuovo sistema che premierà - al netto
dei nuovi tagli di garanzia per il recupero delle risorse - soltanto il
75% del personale, lasciando il 25% restante agli stipendi del 2010,
mentre il 15% del personale precario continuerà a percepire lo
stipendio iniziale (a meno che abbia ricorso al giudice del lavoro per
ottenere anche la stabilizzazione).
Ecco perché l’Anief ha deciso di ricorrere per sbloccare il CCNL, le
cui more giustificato l’atto di indirizzo di Brunetta, e per sbloccare
gli aumenti di stipendio. I docenti lavorano, e da quando il loro
stipendio è stato disciplinato dal contratto e slegato dall’inflazione,
devono pure campare del loro lavoro e non sperare sul licenziamento del
collega per mangiare o sulla prestazione del proprio alunno.
Sostegno: Anief richiede al Miur 110
posti in deroga
Su segnalazione delle famiglie diffidati l’USR di Sicilia (50),
Sardegna (1), Calabria (23), Basilicata (12), Puglia (18), Lazio (2),
Lombardia (5). Entro cinque giorni la risposta dell’amministrazione. In
caso contrario, scattano i ricorsi.
Dopo aver contribuito all’attivazione di almeno 4.000 posti in deroga
grazie anche alle diffide inoltrate dopo la pubblicazione della
sentenza n. 80/2010 della Consulta che ha sancito l’illegittimità
dell’art. 2, comma 413, della legge 24 dicembre 2007, n. 244
(Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale
dello Stato – legge finanziaria 2008), nella parte in cui fissava un
limite massimo al numero dei posti degli insegnanti di sostegno;
l’illegittimità dell’art. 2, comma 414, della legge n. 244 del 2007,
nella parte in cui escludeva la possibilità, già contemplata dalla
legge 27 dicembre 1997, n. 449, di assumere insegnanti di sostegno in
deroga, in presenza, nelle classi, di studenti con disabilità gravi,
una volta esperiti gli strumenti di tutela previsti dalla normativa
vigente,
Anief prosegue con le diffide per garantire almeno per gli ultimi mesi
dell’anno scolastico dei posti in più che vengano così contemplati
anche nella formazione dell’organico di diritto per il prossimo anno
scolastico.
In caso di risposta negativa dell’Amministrazione, si contatteranno le
famiglie per proporre ricorsi al Tar di competenza, grazie alla rete di
legali nel territorio e al coordinamento da parte dell’avv. Ida
Mendicino del foro di Cosenza, da anni attiva nella lotta per il
riconoscimento pieno dell’integrazione, che ultimamente ha denunciato
il caso di un bambino con sindrome Down di una scuola di Catanzaro a
cui è stato negato il viaggio di istruzione.
Il link al video di Uno mattina, con la presenza dell’avv. Mendicino e
della prof.ssa Duccillo (coord. Roma)
http://www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv.html#day=2011-02-25&ch=1&v=52281&vd=2011-02-25&vc=1
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