Tanti, giovani e arrabbiati. Parlano gli studenti
Data: Domenica, 06 marzo 2011 ore 12:30:00 CET Argomento: Rassegna stampa
Tanti,
giovani e arrabbiati. I ragazzi dell’Unione degli Studenti medi si sono
dati appuntamento a Roma per rinnovare i vertici del proprio sindacato
e ne hanno approfittato per ribadire le loro critiche a Berlusconi e al
governo. Due giorni, tra ieri e oggi, in cui mettere sul tavolo le
proprie proposte in vista della manifestazione in difesa della
Costituzione e della scuola del 12 marzo e definire le linee per le
prossime iniziative. Sono più di trecento e tutti censurano l’attacco
del premier agli “insegnanti che inculcano principi diversi da quelli
dei genitori”. «Quelle di Berlusconi», dice Mariano Di Palma,
coordinatore nazionale dell’Uds, «sono frasi che confermano ancora una
volta l’azione di distruzione della nostra cultura, per questo
scenderemo in piazza il 12 e nei prossimi mesi, ribadiremo che la
scuola è un valore e non un feticcio, e lo faremo con le nostre
proposte e senza farci strumentalizzare ».
La paura maggiore è quella che tutto si riduca all’ennesimo
polverone sollevato dal premier. «Non vogliamo che la nostra lotta –
aggiunge Di Palma – diventi l’ennesimo tentativo di spallata al
governo. Il tema dell’istruzione pubblica è un tema serio, che va
discusso al di fuori delle posizioni ideologiche che lo hanno
caratterizzato finora. Per questo chiediamo alle opposizioni di unire
le forze e lavorare assieme per fermare la scure del governo». Appello
condiviso anche da Raffaele Giovine, terza liceo scientifico a Caserta:
«Oggi è quanto mai necessaria, anche tra noi studenti, un’opposizione
unita e di qualità. C’è bisogno di una classe politica nuova, con cui
poter lavorare assieme, perché noi siamo la vera alternativa. In un
mondo globalizzato, le sfide sono nuove, perciò c’è bisogno di energie
nuove». Energie a cui guarda anche la Cgil. «Di questi ragazzi abbiamo
bisogno – dice Vera La Monica della Segreteria Confederale – Sono la
forza per cambiare questo paese, una forza critica, dirompente, che noi
tutti abbiamo il dovere di ascoltare». E i ragazzi, di cose da dire, ne
hanno. «Noi, a suo tempo – ribadisce Di Palma – avevamo elaborato una
controriforma Gelmini, una riforma a costo zero che prevedeva la
costruzione di un unico ciclo scolastico che unisca scuola media e
scuola elementare, per esempio, una riforma 2+3 della scuola superiore,
con un biennio unico e la possibilità di un triennio di
specializzazione, e tante altre cose. Ma prima di tutto bisogna porre
fine a un governo ai limiti della democrazia». (da L'Unità di
Giuseppe Rizzo)
redazione@aetnanet.org
|
|