Tedesco, pochi lo insegnano. È strategico, si tenta il rilancio
Data: Domenica, 06 marzo 2011 ore 08:22:41 CET Argomento: Rassegna stampa
Chi sa il tedesco
trova lavoro? Data per scontata la conoscenza dell'inglese per
qualunque attività, il ridisegno dell'Europa economica dopo la crisi
potrebbe riportare in auge il tedesco, lingua dalle nostra parti più
subita che amata, ma un tempo ritenuta indispensabile per chi volesse
aprirsi una carriera tecnica o ingegneristica.
Negli ultimi anni il tedesco è stato
sempre più abbandonato perché ritenuto «difficile», ma la condanna
definitiva è stata pronunciata da presidi e ministero dell'Istruzione.
L'autonomia
scolastica, che lega la quantità di fondi alla quantità di allievi
iscritti, ha spinto i presidi a promuovere quel che l'utenza vuole,
cioè l'inglese e lo spagnolo, mentre nella scuola superiore, con la
ristrutturazione Gelmini, le ore dedicate alle lingue straniere son
diminuite.
A Bergamo le cattedre di tedesco superstiti sono presenti in 15
istituti superiori statali su 92 poli scolastici, per un totale di 29
cattedre (delle quali 6 concentrate al Falcone e 3 al Romero) e 13
spezzoni orari per i supplenti. Alle medie il tedesco è presente in
città all'Ic Mazzi con due cattedre e alla Donadoni con 1 e in
provincia a Mapello, più otto supplenze in provincia.
Ora l'Ufficio scolastico lombardo, d'accordo con Regione Lombardia,
tenta di correre ai ripari con una campagna di rilancio. In anticipo
sulla Regione, da novembre a Bergamo è nato, per iniziativa di un
gruppo di insegnanti guidati da Silvia Zanetti, il comitato «Projekt
Deutsch», Progetto tedesco, per la promozione della lingua nelle scuole
del territorio.
L'Ufficio scolastico regionale invita adesso i presidi «a rilanciare lo
studio della lingua tedesca come lingua strategica» e le strategie
suggerite comprendono «mantenere e potenziare l'insegnamento della
lingua tedesca nei propri istituti nei vari indirizzi e nel piano
dell'offerta formativa». (da http://www.ecodibergamo.it)
redazione@aetnanet.org
|
|