L'Unità: firmiamo per difendere la scuola.
Data: Venerdì, 04 marzo 2011 ore 07:04:26 CET
Argomento: Rassegna stampa


Stavolta il popolo che scende in piazza, a Roma e in tutta Italia, indosserà semplicemente il tricolore. «Verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni», come recita l’articolo 12 della Costituzione. Sarà lei, che già campeggiava nei cortei viola del No-B Day, la protagonista, solenne e popolare, del 12 marzo, proclamato «C-Day», giornata della Costituzione. Da leggere, da portare in piazza, da regalare, da declamare. Da difendere dalle «randellate» del presidente del Consiglio. Perché a sessantaquattro anni dalla sua promulgazione è ancora lei la difesa più forte di tutto ciò che, essenziale per la democrazia, finisce sotto attacco. A cominciare dalla scuola pubblica. E per questo sarà una ventenne, Sofia Sabatino, della Rete degli studenti, a salire per prima sul palco di piazza del Popolo. In nome dei milioni di studenti, insegnanti, assistenti scolastici, offesi, in una sola battuta, dal premier.
http://www.unita.it/scuola/scuola-firma-per-difenderla-siamo-a-105mila-1.275008
Quale migliore riparo anche per loro della Costituzione? «Difendere la scuola pubblica e difendere la Carta costituzionale è una sola battaglia», spiega Sofia, rilanciando a tutto il popolo del 12 marzo l’appello de l’Unità. Una battaglia che parla a tutti, universale, senza colori. Ci vorrebbero Benigni o Saviano a darle voce, suggerisce a nome dei promotori Beppe Giulietti di Articolo 21. Un invito, più che un semplice auspicio. Lo sforzo è fare di quel palco, il poet’s corner della «Repubblica democratica fondata sul lavoro». Largo al “cantante-professore” Roberto Vecchioni, reduce da Sanremo, invitato a intervenire. E all’attore Neri Marcorè, volto popolarissimo del cinema e del piccolo schermo, che alla Costituzione ha già prestato voce e talento, con uno spettacolo teatrale a lei dedicato. Ci saranno Ottavia Piccolo e Monica Guerritore.Epoi, silenzio. per ascoltare le parole del padre costituente Piero Calamandrei. Gli organizzatori sperano che possa essere sua nipote a introdurle alla piazza. Resteranno giù dal palco i politici che hanno aderito alla manifestazione. Tanti, tantissimi. Escluso Pdl e Lega, ci sarà tutto l’arco parlamentare e non nel corteo che, a partire dalle 14, si snoderà da piazza della Repubblica a piazza del Popolo. Dai democratici del Pd, guidati da Bersani, Bindi e Franceschini, ai finiani di Fli, con Fabio Granata e Filippo Rossi (l’adesione alla manifestazione gli è costata la chiusura di Farefuturo webmagazine). Fianco a fianco con Antonio Di Pietro, Nichi Vendola, il Prc Paolo Ferrero, il verde Bonelli. Prove di allenaza costituzionale. Non mancherà l’Api, assicura Tabacci. E anche i centristi di Casini ci stanno riflettendo. «La difesa della Costituzione è nel nostro dna, ma decideremo domani (oggi ndr)», fa sapere Lorenzo Cesa. «Tutti sono benvenuti », dice Giulietti a nome di un comitato promotore che va da Articolo 21 al Popolo Viola, daa Se non ora quando alla Cgil, dall’Usigrai all’Anpi alle Chiese Evangeliche. E nonc’è solo Roma.ABrescia, al popolo tricolore è stata negata piazza della Loggia, denuncia Sandra Bonsanti di Giustizia e Libertà: «Ce ne prenderemo un’altra».

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