«Effetto Gelmini»: l'ateneo di Palermo perde il 5 per cento delle risorse premiali
Data: Giovedì, 03 marzo 2011 ore 10:59:11 CET
Argomento: Rassegna stampa


I primi effetti della riforma Gelmini non tardano a farsi sentire sugli Atenei siciliani. Tra i più colpiti c'è quello di Palermo che del fondo premiale messo a disposizione dal ministero dell'Istruzione riesce ad aggiudicarsi nel 2010 il 2,79 per cento con un taglio rispetto al 2009 del 5,2 per cento. Tagli anche sull'Università di Messina che si aggiudica soltanto l'1,47 per cento delle risorse premiali.
Una sorte che comunque riguarda tutti i 17 atenei del Mezzogiorno che complessivamente, nel 2010, si sono visti decurtare un quarto di queste risorse che ammontavano a 720 milioni di euro. Di questi la fetta ricevuta dalle università del Sud si è attestata al 23,6 per cento. A denunciarlo è uno studio realizzato dagli economisti Daniele Checchi e Matteo Furri per «Lavoce.info». Parlano di scure sui già magri bilanci molti rettori secondo cui «il problema è che i parametri di merito favoriscono le Università tecniche e di piccole dimensioni».  
 Nella ripartizione dei fondi a godere del maggior importo è stata La Sapienza di Roma che ha ricevuto il 7,35 per cento del fondo seguita dall'Università Federico II di Napoli con il 4,91. E ci guadagna l'Università di Foggia che ottiene un incremento del premio del +50,1 per cento.
Per il rettore dell'Università degli Studi di Palermo, Roberto Lagalla: «Questa è una situazione difficile», dice, «che purtroppo oltre agli Atenei siciliani sta investendo tutte le università meridionali. Naturalmente non possiamo stare a guardare, ci muoveremo insieme agli altri rettori per chiedere che vengano introdotti maggiori indicatori di contesto all'interno dei parametri che fanno scattare l'assegnazione delle risorse e non ultimo, delle politiche più chiare di sviluppo per gli atenei del meridione».(Italpress)

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