Arezzo: Lettera aperta della Flc CGIL agli insegnanti sulla valutazione del merito
Data: Giovedì, 03 marzo 2011 ore 08:33:13 CET Argomento: Sindacati
Lettera
aperta della Flc Cgil ai docenti. Il tema è quello della valutazione
ministeriale sia delle scuole che degli insegnanti
“I Progetti sperimentali sono due – ricorda Alessandro
Gabbrielli, Segretario Flc Cgil. Uno per “testare” le scuole, l’altro
per individuare i docenti migliori. Si tratta di Protocolli molto
scarni che non danno informazioni dettagliate”.
L’impatto, ovviamente, è stato negativo. Le due sperimentazioni
destinate a sei città sono fallite per l’opposizione dei Collegi.
Ad Arezzo si propone la valutazione delle scuole, in modo frettoloso,
senza alcuna informazione che possa orientare i Collegi. Un
“inviato” del Ministero ha convocato nei giorni scorsi i Dirigenti
Scolastici della provincia e non è stata data alcuna informazione ai
sindacati, nemmeno attraverso le RSU.
“Nell’incontro – afferma Gabbrielli - è stata caldeggiata
l’adesione facendo apparire la sperimentazione non solo appetibile, ma
addirittura sollecitata dai territori. Così non è e gli elementi
di criticità sono molti”.
Il segretario Flc Cgil ne ricorda solo i principali: “la divisione in
fasce di merito chiuse, a prescindere dal lavoro che viene
effettivamente svolto, esclude paradossalmente l’eccedenza di
merito, tenendo fuori scuole virtuose nel caso di
superamento dello striminzito tetto stabilito (25%). In un momento in
cui, a causa dei tagli e della contrazione degli orari, le scuole fanno
miracoli per assicurare il servizio minimo, la sorveglianza è resa
difficile da classi sovraffollate e dalla ritrosia a nominare
supplenti; il lavoro didattico è orfano della compresenza; il
tempo pieno è ridotto ad una somma oraria e in alcune scuole sono stati
inventati i “moduli stellari” in cui ruotano anche 7 docenti”.
Secondo Gabrielli “parlare di valutazione è quindi ridicolo. Non ci
sono risorse aggiuntive destinate al merito, ma solo risparmi dovuti al
licenziamento di molti supplenti annuali, alle contrazioni orarie e ai
tagli alle risorse per i funzionamento, cioè prima si mette in
ginocchio la scuola poi si pretende di valutarne l’efficacia. In quale
modo si può indagare sul gradimento dell’utenza se gli stessi genitori
sono disorientati, spesso non sanno quali discipline hanno subito
modifiche profonde, né quali siano i programmi effettivamente in
vigore? Non dovrebbe esserci qualche riferimento più oggettivo anche
per questo parametro, visto che l’oggettività è tanto sbandierata per
la valutazione degli alunni? Se tutta l’operazione è così gradita alle
scuole come sostenuto dal Capo dipartimento del Ministero
nell’incontro del 25 febbraio, come mai questo modo di procedere di
soppiatto, quasi clandestino, che evita il dialogo fra le scuole,
suggerendo addirittura incontri separati per le medie e
semplice ratifica del Collegio in plenaria?(da Arezzo Notizie)
redazione@aetnanet.org
|
|