L'UCIIM respinge affermazione premier ritenendola offensiva e non veritiera
Data: Giovedì, 03 marzo 2011 ore 07:29:29 CET Argomento: Comunicati
Sabato scorso, il
presidente del consiglio dei ministri, in occasione di una
manifestazione politica, facendo riferimento alle scuole non statali,
secondo ciò che riportano i mass media, così si sarebbe espresso:
“libertà vuol dire avere la possibilità di educare i propri figli
liberamente, e liberamente vuol dire non essere costretti a mandarli in
una scuola di Stato, dove ci sono degli insegnanti che vogliono
inculcare principi che sono il contrario di quelli dei genitori".
L’UCIIM manifesta la propria perplessità in merito, ma se quanto
riportato risponde a verità, non può accettare una simile affermazione
generalizzata, espressa dal capo del governo e, nella qualità di
associazione professionale cattolica costituita da insegnanti,
dirigenti e formatori, che nella stragrande maggioranza opera nella
scuola di Stato,la respinge con fermezza, ritenendola non veritiera ed
offensiva. (da Uciim)
Nella scuola pubblica, che comprende la scuola di Stato e quella
paritaria, i professionisti che vi operano godono della libertà
d’insegnamento, in virtù dell’art. 33 della Costituzione. Di ciò si
trova conferma nel testo dell’art. 1 del D.Lgs. 16 aprile 1994, n. 297
(Testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di
istruzione valido per le scuole di ogni ordine e grado) che sancisce:
"… la libertà d’insegnamento è intesa come autonomia didattica e come
libera espressione culturale del docente… ed è diretta a promuovere,
attraverso un confronto aperto di posizioni culturali, la piena
formazione della personalità degli alunni". Nella scuola, come è
sancito dall’art. 2 della legge 53/03, si educa e non si inculca nessun
principio, si educano gli alunni alla cura delle dimensioni spirituale
e morale, alla maturazione della coscienza storica, allo spirito
critico e alla libertà di pensiero per operare scelte personali e
sociali libere, realistiche, responsabili e democratiche.
La libertà di insegnamento è lo strumento attraverso il quale si dà
corpo alla libertà e ai diritti del discente: diritto
all’apprendimento, diritto alla continuità dell’azione educativa,
diritto alla diversità.
L’azione educativa dei docenti non si pone in contrasto con quella
esercitata dai genitori, anzi l’educazione formale di cui è depositaria
la scuola si confronta costantemente con quella informale della
famiglia: la corresponsabilità educativa è fondamentale nel processo
educativo per la formazione dell’uomo, del cittadino e del lavoratore.
La presidenza nazionale
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