Copiare è un’arte, negli Istituti d'Arte! Plagiare è pericoloso, ma non per tutti.
Data: Mercoledì, 02 marzo 2011 ore 11:00:00 CET
Argomento: Redazione


Copiare è ricopiare, cioè riscrivere un testo in modo identico all'originale. Il verbo copiare è lo spauracchio  dei compiti in classe e agli esami di Stato. Una lotta a guardia e ladri. Se va bene non capita quasi nulla se si è scoperti si compie un furto per  plagio e si rischia l’annullamento della prova scritta. Quante versione dal greco, dal latino, da lingue straniere… quanti problemi di matematica copiati di sana pianta !
Berlino, 18 Febbraio 2011.  Il ministro della Difesa tedesco Karl-Theodor zu Guttenberg si scusa e rinuncia temporaneamente al titolo di dottore di ricerca in giurisprudenza, fino a quando le accuse di plagio nei suoi confronti per aver copiato la tesi non saranno chiarite. L'Università di Bayreuth (Baviera), che ha affidato la questione all'ombudsman dell'ateneo, ha chiesto al ministro una spiegazione formale entro due settimane. Alcuni media hanno però calcolato che 76 delle 475 pagine del lavoro sono state attinte da altre pubblicazioni, senza che la fonte venisse indicata. Guttenberg è stato denunciato per possibile violazione del diritto d'autore.  

Berlino, 1° Marzo 2011. Bufera sul governo di Angela Merkel. Messo alle strette dallo  scandalo della tesi di dottorato plagiata,  il ministro della Difesa, barone Karl Theodor zu Guttenberg si è dimesso. Con lui il centrodestra  perde un uomo-chiave, l'enfant prodige che fino a prima dell'esplosione dell'affaire era definito da tutti i sondaggi l'uomo politico più popolare del paese, anche più della stessa premier. E' un caso che in Italia, a fronte degli scandali di casa, farebbe ridere. Ma in Germania certi peccati, come la truffa o l'inganno, sono presi molto sul serio. Specie se si sospetta che siano i politici d'alto rango a commetterli. Una simile leggerezza in un caso di plagio in una tesi, affermano, è inaccettabile, ne va del rispetto e della reputazione del mondo scientifico

Roma, 28 Luglio 2009.  Trovo su un blog della rete a firma Sandokan che : “Il ministro Renato Brunetta, cattedratico di Economia, ha pubblicato nel 1987 (ed. Marsilio), con Alessandra Venturini, "Microeconomia del lavoro". Ora che il politico ha toccato i vertici della notorietà, non lesinando critiche ai dipendenti pubblici nullafacenti, insegnanti inclusi, “qualcuno” è andato a riprendersi il trattatello. E ha scoperto che interi brani erano tradotti o parafrasati, e numerosi grafici ricopiati pari pari da un più noto testo del 1980 "Labor Economics", edito già nel 1970 da Prentice-Hall, Inc., di Belton M. Fleisher e Thomas J. Kniesner. Un confronto fra i brani simili dei due libri è sul sito www.espressonline.it.  Addiritttura (!) nell'amplissima bibliografia contenuta nel suo volume Brunetta si "dimentica" di citare "Labor Economics".  Il ministro si è fatto anche beccare  dall'Espresso, dal cui sito è possibile scaricare il pdf con tutte le incredibili scopiazzature”.  L’ Italia sta in Europa ma non è la Germania.
Roma, 20 Giugno 1970. Il giorno della mia laurea: “La libertà in Robert Holkot” (vissuto nella prima metà del sec.XIV), maestro domenicano “atipico”, che simpatizzava apertamente per il volontarismo di Occam. Muovendosi su un “filo di rasoio”,  si allontanò dal razionalismo tomista e “copiò” idee e metodo dallo spiritualismo francescano.  Fu innovatore o, come si diceva negli anni 70, un dissidente di sinistra. Ho imparato da allora cosa vuol dire copiare e plagiare perché nella mia tesi dovevo scoprire, in alcuni mesi, le “magagne” di Holkot. Oggi la rete e i  programmi dei PC hanno reso tutto più semplice quando si va alla scoperta dei “furbi” copioni…
Acireale, 1 Settembre 2012. Esco dalla scuola con la pensione in tasca. Lascio l’Istruzione artistica dove  non solo non è proibito “copiare” ma è obbligatorio farlo in alcune discipline ad indirizzo. E’ l’unica scuola superiore, dove il verbo copiare la fa da RE. All’esame poi lo impone la seconda prova scritto-grafica. Il tema  di Figura Disegnata assegnato nel 2007 recitava: “Dopo avere eseguito, mediante un elaborato al tratto, COPIA DAL VERO del modello vivente seduto e in atto di rivolgersi con la mano destra ad una composizione di frutta, si propongano libere rielaborazioni del soggetto con tecniche a scelta, compreso l’eventuale utilizzo di attrezzature informatiche”. Proprio così, anche l’uso dei PC e di Internet che agli esami di Stato è proibitissimo in tutti gli altri Istituti superiori, nel mondo culturale dell’arte è “apprezzato”.
Credo proprio che Renato Brunetta, in un Liceo artistico sarebbe stato un bravo… “copista”.
Giovanni Sicali
giovannisicali@gmail.com







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