Quintiliano e la scuola pubblica o di stato o di tutti
Data: Martedì, 01 marzo 2011 ore 14:50:11 CET
Argomento: Redazione


"Nell’antica Roma, il dilemma, era su chi doveva controllare e dirigere l’educazione, ma Quintiliano non si preoccupa delle finalità che potrebbe conseguire la scuola statale o quella privata, ma piuttosto dei migliori risultati che può conseguire l’educazione scolastica nella sua collettività nei confronti dell’educazione individuale. Qui Quintiliano esalta il valore educativo della scuola come comunità; l’insegnamento individuale è soltanto istruzione; la scuola intesa come piccola società è invece vera educazione, vera formazione nella quale l’alunno apprende a vivere socialmente, si abitua a trattare con i suoi simili, aiuta l’accrescere dei rapporti interumani"/(sic, dalla "voce": Quintiliano)
Siamo da tempo scesi dalle spalle dei giganti e vaghiamo nel buio,senza prospettive, ignoranti e presuntuosi. Se il nostro Paese sedicente libero,democratico e repubblicano, avesse avuto a cuore le sorti della scuola e della cultura, avrebbe meglio letto studiato e custodito la propria storia e non avrebbe certo mandato in Parlamento certi figuri, né digerito certi sproloqui da rais, né tanto meno l'ecolalia di quell'ancilla che presiede un così importante e delicato Ministero
Purtroppo... Ma si è visto forse stamattina nelle piazze d'Italia levarsi in arme il popolo degli studenti , degli intellettuali degli operai dei proletari per difendere la scuola pubblica e cacciare via i responsabili di tanto decadimento? Il paradosso: forse saranno i prelati a difendere ora la scuola statale!

Nuccio Palumbo
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