La primavera degli italiani…26 Marzo 2011 - Giù le mani dalla scuola pubblica!
Data: Lunedì, 28 febbraio 2011 ore 09:16:16 CET Argomento: Comunicati
Lettere in redazione
Donne e uomini della scuola, dirigenti, colleghi (docenti), personale
Ata, famiglie, ma soprattutto cari ragazze/i la misura è ormai colma.
È intollerabile guardare la televisione, leggere un giornale e
ascoltare “sempre” commenti al “vetriolo” per questo o per quello, con
l’unico obiettivo di trascinare tutti nel fango.
Poco importa la dignità, la moralità, la serietà di milioni e milioni
di italiani, quello che conta è sollecitare e stuzzicare i suoi
detrattori, i suoi avversari politici, affinchè prendano penna e
calamaio e inizino ad arringare l’”infedele” con invettive e bordate,
facendo, praticamente, il gioco di chi gestisce il potere, cadendo nel
tranello della comunicazione urlata, aiutandolo concretamente a
confrontarsi nel suo campo preferito, quello delle affermazioni, delle
smentite, delle successive conferme modulate e confezionate da una
comunicazione televisiva a misura di Premier e di Governo.
Le volgarità, i cattivi esempi, il malcostume giorno per giorno vengono
sempre più tollerati da una sempre più crescente platea che,
fortunatamente, annovera pochi pochissimi giovani e, lasciatemelo
sottolineare, formata da una massa sempre più crescente di donne e
uomini maturi e uno “sconfinato” numero di anziani.
Assistiamo annichiliti ad un consenso che l’inarrestabile e dirompente
“forza” mediatica ha, di fatto, contribuito a consolidare nell’ultimo
ventennio.
L’Italia è stata trascinata nel “fango” mediatico mondiale. In un solo
giorno oltre mille testate giornalistiche hanno scritto,
ridicolizzandoli, dell’Italia e degli italiani.
Sì, cari italiani, il problema ormai è chiaro, l’anomalia “Italia” deve
essere curata da tutti quegli italiani che desiderano semplici,
irrinunciabili e indefettibili prerogative e regole di vita: dignità
(Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea: art.1-Dignità
umana- la dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e
tutelata), serietà, moralità, professionalità e innato senso delle
regole e dello Stato.
Noi, esimio Premier, non rinunciamo, all’interno dell’alveo scolastico
e nel nostro quotidiano, ad adempiere a quello che di naturale l’essere
umano è chiamato a svolgere: educare e formare i nostri giovani,
insegnare loro il valore delle regole, ma soprattutto “onorare” ed
osservare il dettato Costituzionale.
I valori, le regole, le radici della nostra italianità vengono
arricchite dai 139 articoli e 18 disposizioni transitorie della
Costituzione Italiana che noi docenti della scuola impartiamo giorno
per giorno.
Noi crediamo che il rispetto dell’art.3 sia irrinunciabile per fornire
ai giovani pari opportunità, abbiamo fiducia nell’art.9 che promuove la
cultura e la ricerca, rivendichiamo gli art. 33 e 34 che sanciscono la
libertà d’insegnamento e l’obbligatorietà e la gratuità
dell’istruzione, onoriamo giorno per giorno l’art.54 con la nostra
disciplina, con onore e fedeltà alla Repubblica e alla Costituzione
Italiana.
Esimio Presidente del Consiglio, rifiutiamo con sdegno e decisione
qualsiasi attribuzione di politicizzazione del nostro lavoro,
rivendichiamo il nostro ruolo libero da condizionamenti politici,
culturali, religiosi e da qualsiasi altro infingimento. Noi,
Presidente, siamo persone serie!
La nostra serietà è suggellata, giorno per giorno, dall’autorevolezza
che i nostri giovani ci riconoscono, siamo un esempio positivo come
stile di vita e di moralità.
La nostra formazione è rivolta solo ed esclusivamente a formare i
cittadini di oggi e di domani, giovani preparati ad affrontare la sfida
di un mondo globalizzato.
Amiche e amici, rifiutiamo con indignazione la misera provocazione,
rilanciamo la nostra piena autonomia con una grande manifestazione per
il giorno 26 Marzo 2011.
Una mobilitazione senza partiti e movimenti, una “primavera”
della scuola italiana nella sua globalità, che rivendichi il suo ruolo
autonomo da condizionamenti politici e nostalgiche spinte
revisionistiche.
Veicoliamo attraverso questo splendido mezzo di comunicazione
(internet) il nostro messaggio, coordiniamoci per risvegliare gli
italiani da un torpore e una disaffezione ad indignarsi di fronte a
parole e proclami che offendono la dignità degli italiani.
27/02/2011
(docente)
Matteo Croce
Matteo Croce
matteo.croce0@alice.it
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