Berlusconi, travisato su scuola. Bersani, Gelmini si dimetta
Data: Domenica, 27 febbraio 2011 ore 18:52:41 CET Argomento: Rassegna stampa
Roma, 27
febbraio 2011 - E' ancora scontro sul fronte della scuola pubblica,
dopo le critiche arrivate ieri da Silvio Berlusconi che, rispolverando
il discorso della discesa in campo nel '94, ha parlato di un'istruzione
pubblica che ribalta gli insegnamenti delle famiglie. Oggi e' Pier
Luigi Bersani a parlare di "schiaffo
inaccettabile" e a chidere le dimissioni del ministro
dell'Istruzione. Mentre e' lo stesso presidente del Consiglio a
chiarire di essere stato travisato, pur ribadendo il cuore del
concetto.
"Con richiami di sapore antico, Berlusconi se la prende con comunisti e
gay, insultando cosi' l'intelligenza e la coscienza civile del Paese",
dice il segretario Pd. "All'elenco, Berlusconi stavolta ha aggiunto gli
insegnanti della scuola pubblica. Uno schiaffo inaccettabile a chi
lavora con dedizione in condizioni rese sempre piu' difficili dal
governo. La scuola pubblica e' nel cuore degli italiani. E' il luogo in
cui l'Italia - sottolinea Bersani - costruira' il suo futuro. Noi siamo
con la scuola pubblica e non permetteremo che Berlusconi la distrugga".
Controreplica Berlusconi: "Come al solito, anche le parole che ho
pronunciato sulla scuola pubblica sono state travisate e rovesciate da
una sinistra alla ricerca, pressoche' ogni giorno e su ogni questione
possibile, di polemiche infondate, strumentali e pretestuose".
La nota, diffusa da Palazzo Chigi, prosegue cosi': "Desidero percio'
chiarire nuovamente, senza possibilita' di essere frainteso, la mia
posizione sulla scuola". "Il mio governo - aggiunge - ha avviato una
profonda e storica riforma della scuola e dell'Universita', proprio per
restituire valore alla scuola pubblica e dignita' a tutti gli
insegnanti che svolgono un ruolo fondamentale nell'educazione dei
nostri figli in cambio di stipendi ancora oggi assolutamente
inadeguati. Questo non significa - sottolinea - non poter ricordare e
denunciare l'influenza deleteria che nella scuola pubblica hanno avuto
e hanno ancora oggi culture politiche, ideologie e interpretazioni
della storia che non rispettano la verita' e al tempo stesso
espropriano la famiglia dalla funzione naturale di partecipare
all'educazione dei figli".
"Le mie parole, percio', non possono essere in alcun modo interpretate
- conclude il presidente del Consiglio - come un attacco alla scuola
pubblica, ma al contrario come un richiamo al valore fondamentale della
scuola pubblica, che presuppone liberta' d'insegnamento ma anche
ripudio dell'indottrinamento politico e ideologico".
"La sinistra guarda alla scuola pubblica italiana come a un luogo di
indottrinamento ideologico. Bersani si rassegni: la scuola non e'
proprieta' privata della sua parte politica", dice invece il ministro
dell'Istruzione. Mariastella Gelmini risponde al leader Pd che ne
chiede le dimissioni dicendo: "Ogni giorno Bersani chiede in maniera
scomposta le dimissioni di qualche esponente del governo. Lo invito
invece a riflettere sugli errori storici della sinistra, incapace di
leggere la modernita' e capire le esigenze della societa' in cui
viviamo".
AGI
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