I pasticci del Miur calpestano i diritti e il merito di qualche centinaio di docenti e di dirigenti scolastici idonei alla preselezioni del concorso a dirigente tecnico
Data: Domenica, 27 febbraio 2011 ore 14:58:34 CET Argomento: Redazione
I pasticci del Miur
calpestano i diritti e il merito di qualche centinaio di docenti e di
dirigenti scolastici che hanno superato legittimamente la preselezione
per partecipare al concorso a dirigente tecnico, ma nessuno sembra
accorgersene, anzi i funzionari che l'hanno combinata, con
imperturbabile indifferenza, fanno spallucce, lasciando alla
giustizia amministrativa il contenzioso.
Ma sarebbe forse il caso, non già di chiedere alla ministra Gelmini di
ottemperare all'obbligo di legge e del bando di concorso, ma di
domandare soddisfazione legale a chi ha fatto l'imbroglio seppure in
buona fede e seppure senza volerlo. Sta di fatto comunque che a
causa di questo incredibile pasticcio circa 400 tra docenti e presidi
non possono partecipare al concorso per 145 posti di dirigente
tecnico bandito dal Miur nel 2008 e procrastinato fino al
maggio 2009 quando circa 30mila concorrenti vennero chiamati per
affrontare, come previsto dal bando, le prove preselettive in modo da
formulare una successiva graduatoria di 1.450 candidati che avrebbero
poi dovuto affrontare gli scritti veri e propri.
E il Miur a conclusione di questa prima prova, basata su quiz a
risposta multipla, stilò una graduatoria, ma fasulla perchè non tenne
conto del fatto che alcuni concorrenti erano presenti anche in
altri settori del concorso stesso, per cui se da un alto erano
sempre 1.450 gli idonei, dall'altro i nomi di oltre 400 candidati
erano ripetuti più volte per cui agli effetti pratici la graduatoria
era composta di soli circa 1000 persone fisiche. Una svista
incomprensibile che però esclude altrettanti onesti vincitori, alcuni
dei quali, circa un centinaio, si rivolgono al Tar ottenendo ampia
soddisfazione, ma solo per loro. Il Miur infatti, sotto l'imperio della
giustizia, riformula la graduatoria degli effettivi vincitori nei vari
settori, e togliendo quindi i doppioni, ma consente arbitrariamente la
partecipazione al concorso solo ai ricorrenti, tralasciando gli
“acquiescenti”, coloro cioè che si sono fidati del buon operato
del Miur. Se da un lato dunque il Miur riconosce il suo macroscopico
sbaglio pasticciato, dall'altro non fa nulla per recuperare
onorevolmente i candidati cassati e convoca solo il migliaio delle
prima graduatoria e i ricorrenti, costringendo tutti gli altri, se
vogliono riconosciuto il giusto, a sbrigarsela col Tar, a dare
cioè grane legali a incolpevoli persone che non hanno fatto altro che
il loro dovere nei confronti dello Stato, rispettando le leggi.
Ma non solo. Con evidente cattiva fede la graduatoria effettiva non è
stata resa pubblica ed è stata inviata solo agli avvocati dei
ricorrenti, perchè il Miur ha ritenuto che essa dovesse servire
soltanto ad individuare i ricorrenti in essa inclusi e non gli
"acquiescenti" che avevano presa per buona la prima e non avevano
ricorso!
E così, ad oggi, si sa che potranno sostenere le prove scritte, in
svolgimento a Roma il 28 e il 1^ marzo, solo gli ammessi della prima
ora e i ricorrenti inclusi nella seconda graduatoria: un centinaia di
persone meno delle 1450 previste e a prescindere dal punteggio
riportato.
Per molti degli esclusi per colpa di qualche funzionario è irritante e
insopportabile sapere che il punteggio riportato nella
preselezione sarebbe stato sufficiente se il MIUR avesse operato come
poi ha fatto per ottemperare alle richieste del Tar Lazio, scoprire
cioè che la nuova lista sarebbe stata utilizzata solo dai ricorrenti
nonostante il diverso tenore delle sentenze del Consiglio di Stato. Ma
è altrettanto irritante e insopportabile assistere al silenzio ostinato
di chi si presenta quotidianamente come paladino delle vittime del
sistema e difensore con lancia in resta del merito.
L'amara riflessione che ne consegue è che ci sono dei diritti
trascurabili e, di solito, sono quelli "dei pochi" e di chi non fa
testo in termini elettorali.
In ogni caso i non ricorrenti si stanno raccogliendo attorno ad una
mail “ricorso DT@hotmail.it” indicando il nominativo, il proprio
punteggio in graduatoria ed un recapito telefonico per avvicinarsi
sempre più a quel numero, 400, che farà di loro un caso di cui varrà la
pena di occuparsi.
La convinzione che oggi li sostiene è che qualcosa succederà! Si
attendono anche prese di posizioni nette da parte dei sindacati e di
quella politica che ama definirsi seria.
Pasquale Almirante
p.almirante@aetnanet.org
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