CGIL: Camusso, sciopero generale per senso responsabilità
Data: Sabato, 26 febbraio 2011 ore 07:25:37 CET
Argomento: Rassegna stampa


La Cgil farà lo sciopero generale per senso di responsabilità e per indurre il Paese ad un cambiamento in una situazione in cui il governo sta "affossando" l'Italia. Lo ha chiarito il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, durante un confronto pubblico a Bologna con il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. Sulla data dello sciopero non si è sbilanciata, lo sciopero si farà "quando servirà a dare il segno che il Governo e il Paese devono cambiare passo" (da Paneacqua)

"C'è un momento - ha detto il leader sindacale - in cui tutti i soggetti devono prendersi le loro responsabilità. La responsabilità della Cgil è anche quella di essere un soggetto del Paese che non rinuncia a dire che con queste scelte, con queste modalità, il governo sta affossando questo Paese. La scelta di dire che la Cgil farà lo sciopero generale - ha continuato Camusso - è una scelta di responsabilità. Così non si può andare avanti, bisogna cambiare regime".
Nessuna mitizzazione della lotta ma neppure testa china di fronte a chi ha definito lo sciopero generale uno "strumento spuntato". Camusso replica che "il movimento sindacale non ne ha altri a disposizione. Per noi è uno strumento come un altro".
Circa il giorno dello sciopero, il segretario della Cgil chiarisce che la mobilitazione si farà "esattamente quando servirà a dare il segno nella nostra responsabilità che il governo ed il Paese devono cambiare passo perché a questo Paese - ha concluso - così non ce la fa".
Aspra la critica del segretario della Cgil alle politiche da spot del governo. "Non possiamo continuare a fare le signorine che dicono 'spostati un po' di qui e fammi un provvedimentino di lì, perché non succede niente. Viene annunciato tutto - ha lamentato il leader sindacale durante il confronto con il presidente di Confindustria Marcegaglia - ma ormai neanche l' effetto annuncio ha alcuna conseguenza sull'economia. Faremo lo sciopero generale perché noi abbiamo bisogno paradossalmente di stare di fianco ai sindaci che non ce la faranno più a garantire welfare municipale ai più deboli. Lo faremo perché dovremo stare insieme a quelle imprese che stanno cercando di avere la certezza degli ammortizzatori, la possibilità di non fallire. Lo faremo perché il tempo non è una variabile indipendente, e perché noi pensiamo che in questi due anni e mezzo il governo ha fatto arretrare il Paese. Pensiamo che un Paese impresentabile all'estero è un paese che perde investimenti - ha continuato - credibilità e prospettive per il futuro".
Camusso ha poi smentito la possibilità che la mobilitazione venga proclamata il giorno successivo alle celebrazioni per il 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia in programma il prossimo 17 marzo proclamato festa nazionale. "Qualunque persona - ha chiarito il leader della Cgil - che sa come funzionano i sistemi retributivi dei lavoratori sa bene che non si proclamerà mai uno sciopero attaccato ad una festività".

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