Milleproroghe, Tremonti: sì a modifiche anche sulle normative precari
Data: Mercoledì, 23 febbraio 2011 ore 13:47:33 CET
Argomento: Rassegna stampa


Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti annuncia in aula alla Camera la disponibilità del Governo a modificare il testo del decreto milleproroghe "su alcuni punti, a seguito delle consultazioni di questi giorni".
Tremonti, quindi, elenca le norme del decreto che saranno oggetto di modifica: la normativa sui precari della scuola, con le assunzioni per provincia; la normativa sul personale Consob; le norme sul salvamento acquatico; quelle sugli immobili acquisiti per esproprio a Roma; il ripristino del decreto luglio per quanto riguarda i dipendenti del comune di Roma; la norma sugli incroci azionari fra tv e giornali; la proroga che riguarda la presidenza dell'autorità sugli appalti; modifiche sulle norme che riguardano le demolizioni edilizie in Campania; la proroga dei contratti nella zona dell'Etna.
A Montecitorio, il ministro ha incontrato i capigruppo della maggioranza e del Pd. Al centro del vertice proprio il percorso parlamentare del decreto milleproroghe, dopo i rilievi del Colle. Alla riunione erano presenti i presidenti dei deputati di Pdl, Fabrizio Cicchitto, Lega, Marco Reguzzoni, Responsabili, Luciano Sardelli, Pd, Dario Franceschini. Al gruppo si è unito anche il presidente della Camera Gianfranco Fini.
Sull'iter del decreto interviene lo stesso premier Silvio Berlusconi spiegando, senza fare mai riferimento al provvedimento, che forse avrà bisogno di tornare al Senato, per un altro voto. Il presidente del Consiglio critica il passaggio, per ripetute volte, tra le due diverse ali del Parlamento. ''Molto probabilmente c'è da fare un altro voto al Senato'', dice il presidente. Nell'assetto costituzionale previsto dall'attuale Carta, prosegue, "al governo rimane solo il nome e l'immagine del potere". Una situazione, spiega, che rende impossibili le riforme, perché i provvedimenti del governo, decreti e disegni di legge, debbono passare alla firma del capo dello Stato e poi vengono profondamente modificati dal Parlamento e così un testo varato dal Consiglio dei ministri da "focoso destriero purosangue" si trasforma in "ippopotamo".
 (Adnkronos)

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