Stati Uniti: a scuola con la pistola. Per legge
Data: Mercoledì, 23 febbraio 2011 ore 06:58:57 CET
Argomento: Rassegna stampa


Colin Goddard ha 25 anni ora, tre pallottole ancora nel suo corpo e 32 compagni di college morti da far rivivere. Sono quelli che hanno perso la vita tre anni fa nel massacro del Virginia Tech, la più grave strage in una scuola americana, avvenuto il 16 aprile 2007 quando uno studente, Cho Seung Hui, aprì il fuoco contro i ragazzi che affollavano il campus.         
Colin racconta la sua storia di sopravvissuto in un documentario dal titolo Living for 32, prodotto dalla Brady Campaign to Prevent Gun Violence, la più importante organizzazione americana contro il porto d’armi. Il film viene presentato in tutte le scuole d’America e Colin, ogni volta, parla di fronte a centinaia di studenti per raccontare la sua tragica esperienza.
In questi giorni, il tour di Colin Goddard tocca il Texas, proprio nel momento in cui la Camera dei Rappresentanti di Austin è in procinto di approvare la legge che permetterà di andare armati all’università. Più della metà dei deputati hanno firmato il provvedimento che, appoggiato dal governatore repubblicano Rick Perry - uomo amante delle pistole, tanto di portarne una al fianco, ogni tanto, anche durante il jogging - è stato già approvato nel 2009 dal Senato dello Stato.
La legge ha buone possibilità di passare e il Texas - con le sue 38 università  pubbliche e i suoi 500.000 studenti - diventerà il secondo stato dopo lo Utah ad aver concesso la possibilità di girare armati per le aule e i giardini dei suoi campus. Altri 23 Stati (negli ultimi tre anni) hanno respinto provvedimenti simili, mentre il Colorado ha concesso ai singoli istituti di decidere come comportarsi.
Nello Stato dove un politico per dimostrare di essere un buon texano spesso si fa vedere in giro armato non sono molte le polemiche sulla nuova legge. Neppure lo spettro della strage di Tucson, neppure il dibattito sulla troppa facilità di procurarsi legalmente un’arma da fuoco ha fatto breccia nelle tradizioni del Lone Star State.
Portare armi a scuola è il modo migliore per difendersi dai pazzi che potrebbero entrare nella tua università e iniziare a sparare contro tutto ciò che si muove, dicono i fautori della legge. E tornano indietro a quel lontano giorno del 1966 quando Charles Whitman freddò 16 studenti all’Università del Texas, o ricordano lo scorso settembre, quando un altro studente ferì diverse persone all’interno del campus prima di suicidarsi. Tutto quello che accadrà è che aumenteranno i rischi di sparatorie dentro le università, dicono, invece, coloro che si oppongono alla legge.
Anche Colin Goddard ha detto la sua: “Ogni tanto qualcuno mi dice: se fossi stato lì al tuo posto e fossi stato armato, l’avrei ucciso io quel pazzo. Capisco che la gente sogni di essere un eroe, ma non funziona così, non come un videogame. La realtà è ben diversa”.
La realtà di Colin Goddard è fatta di quattro compagni di classe uccisi e altri dieci feriti. Lui non riesce proprio a capire come portare una pistola al fianco durante la lezione di Inglese o Storia li avrebbe potuti salvare. (da http://blog.panorama.it/)

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