SONO UN DOCENTE E STO PER ESSERE LICENZIATO PER LA TRENTESIMA VOLTA
Data: Sabato, 26 marzo 2005 ore 06:00:00 CET
Argomento: Opinioni


Scuola - Sto per essere licenziato per la trentesima volta… Caro direttore, tra pochi mesi, alla fine di agosto, sarò licenziato. Sarò uno dei tanti disoccupati italiani, e, in particolare, uno delle migliaia e migliaia di licenziati della scuola pubblica. A conti fatti, credo che sia, ormai, il mio trentesimo licenziamento, che mi pare un bel record (negativo). La Costituzione della Repubblica dice che il licenziamento del lavoratore può avvenire solo per giusta causa, ma noi siamo periodicamente licenziati senza alcuna giusta causa. I professori "precari" sono costretti ad accettare, per insegnare, solo contratti a termine, che includono un licenziamento già fissato fin dall'inizio. Non abbiamo alternativa: o accettare, o rimanere disoccupati. Molti di noi, come me, hanno vinto da anni un regolare concorso per abilitazione e ruolo, ma ciò non ha mutato le nostre condizioni. Abbiamo diritto al ruolo, e ciò ci viene negato, semplicemente non dandocelo (il che implica anche un forte svantaggio economico). Nella scuola, le norme costituzionali vengono violate in molti modi. Con i licenziamenti senza giusta causa, con i finanziamenti alle scuole private (la Costituzione specifica, invece, che dovrebbero essere "senza oneri per lo Stato"), con le negate immissioni in ruolo degli aventi diritto, e anche con le procedure di assunzione. Infatti, solo una piccolissima parte di coloro che hanno regolarmente superato il concorso ordinario di Stato è stata immessa in ruolo, benché il concorso ordinario sia la procedura prevista dalla Costituzione per le assunzioni nell'impiego pubblico. I governi hanno preferito dare spazio alla procedura speciale dei cosiddetti "Siss", i quali, oltretutto, costano molto denaro (se non sbaglio, fino a poco tempo fa il corso biennale costava grossomodo due milioni di vecchie lire). Il fatto che la Costituzione sia continuamente violata è un evento che va molto al di là della scuola, e che riguarda tutti. Il tentativo di smantellare la Costituzione (tentativo già fin troppo in atto) distrugge i diritti dei lavoratori e dei cittadini tutti. Per questo, la lotta nella scuola è importante, e si deve saldare con la lotta dei lavoratori di ogni genere, e dei cittadini che vogliono continuare ad essere soggetti al diritto, non all'arbitrio dei potenti di turno. Vincenzo Zamboni Verona





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