Il precariato, in piazza contro la Gelmini
Data: Domenica, 20 febbraio 2011 ore 13:00:00 CET Argomento: Rassegna stampa
Sicuramente
questa nuova epoca storica dell’istruzione sarà ricordata come Riforma
Gelmini, la nuova riforma approvata dal governo. La ministra è sembrata
contenta a seguito dell’approvazione, ma quante sono le cose che non
vanno? Molte! Elenchiamo principalmente quelle più importanti.
Sicuramente la nuova riforma sfavorisce, non poco, i precari… ci sono
moltissimi professori, persone laureate e la maggior parte di loro con
un’ottima fama, che non hanno avuto la fortuna di avere il posto fisso.
Con la riforma Gelmini, i precari non otterranno un posto, seppur per
un anno solo, in determinate scuole. Il mondo del lavoro è già messo
male, aggiungiamo questi precari disoccupati e siamo sull’orlo del
baratro!
Altra nota dolente è sicuramente quella che ha suscitato più scandalo
in questo periodo, la riforma delle università; tanti studenti sono
scesi in piazza a manifestare contro tantissime cose inaccettabili… in
primis la diminuzione degli Atenei, un sacco di professori resteranno
senza lavoro, e per noi studenti si chiudono sempre più le porte del
futuro; fortunatamente non è il nostro caso, ma mettiamoci un attimo
nei panni di chi vuole un futuro tutto suo e che rischia di frantumarsi
a causa della chiusura del suo Ateneo: è incredibile come la nuova
riforma fa proiettare gli occhi al futuro! E sicuramente, fra tutta la
gente contraria a questa riforma, vi sono i ricercatori… la ministra
Gelmini sta facendo ridurre visibilmente il numero di ricercatori nelle
università; uno studente appassionato di ricerche può fare il
ricercatore solo per 2 o 3 anni, e proprio durante le nostre numerose
proteste, ci siamo ritrovati a parlare con veri e propri professori
della ricerca che ci confessavano di essere ricercatori da oltre 25
anni, e ammettevano che con questa riforma sarebbero diventati dei veri
e propri “mercenari della ricerca”. Nonostante tutto la riforma è stata
approvata, e la ministra Gelmini ha spiegato che con questa riforma
sarebbe stata la fine di esami falsi e raccomandazioni… evidentemente
non sa che queste riforme rovinano il mondo dell’istruzione, e che,
comunque vada, le raccomandazioni ci saranno sempre; uno studente,
uscito dall’Università con una media di 20 ma figlio di assessori (o
avvocato o qualunque persona conosciuta) è comunque assunto a lavorare
nell’ospedale al posto di quello studente che si è applicato e che ha
terminato l’università con la media del 30… e poi parliamo di
malasanità! Ma la cosa che sicuramente ci ha fatto più arrabbiare è
stato il commento del nostro Cavaliere, Silvio Berlusconi, che ha
detto: “A me non importa niente delle manifestazioni, gli studenti veri
sono a casa a studiare”. E allora, caro Cavaliere, ci vuole togliere il
diritto di manifestare? Mentre voi nelle aule litigate continuamente
per capire chi, tra destra e sinistra è la migliore, noi cittadini
aspettiamo risposte certe e nessuno vuole intervenire; e in tutto
questo non dobbiamo manifestare? No, noi siamo in piazza, abbiamo il
diritto di parlare e di dire che queste cose non vanno bene. Se poi voi
politici non volete sentirci è un’altra cosa (e comunque, in ogni caso,
sarebbe vergognoso). Altro problema fondamentale è che la riforma
Gelmini aumenterà la disoccupazione e priverà molti studenti della
possibilità di laurearsi per l'aumento delle tasse universitarie.
Inoltre si daranno meno fondi alla ricerca, compresa quella per le
malattie. Chi vuole investire sulla ricerca deve continuare ad andare
in America. Si riducono anche i posti del personale ATA (operatori
scolastici, assistenti amministrativi, assistenti tecnici), migliaia di
domandine e graduatorie distrutte. Noi studenti comunque sia
manifestiamo, perché come diceva Cartesio, “Cogito, ergo sum” (penso
dunque, esisto)! (da http://www.imgpress.it)
redazione@aetnanet.org
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