I lavoratori della conoscenza in sciopero il 25 marzo!
Data: Domenica, 20 febbraio 2011 ore 08:28:37 CET Argomento: Sindacati
Il 25 marzo 2011,
sciopero nazionale di tutti i settori pubblici e della conoscenza.
La Federazione Lavoratori della Conoscenza insieme alla Funzione
Pubblica, per uno sciopero che svuoti i luoghi di lavoro e riempia le
piazze.
Conoscenza, cultura, servizi pubblici, sono il bersaglio. Tagliare
risorse, centralizzare le decisioni, elevare la precarietà a sistema,
sopprimere la democrazia nei luoghi di lavoro, gli strumenti che il
Governo e i suoi paggi usano per normalizzare e piegare chi non si
rassegna al declino.
Nei giorni scorsi a Palazzo Chigi è
andata in scena una recita con un copione già visto, un ulteriore
accordo farsa che puntella un governo alla frutta. Abbiamo già
descritto l'indecorosa sceneggiata, commentato punto per punto e nel
merito l'intesa
separata.
Una controriforma della pubblica amministrazione agonizzante è stata
rivitalizzata da firme compiacenti in calce ad un testo umiliante.
Per i lavoratori oltre al danno la beffa, voler spacciare questo
accordicchio per una vantaggiosa conquista è paradossale.
Cosa portano quelle firme? Rinnovo dei contratti? Recupero
dell'inflazione? Sblocco delle anzianità? Stabilità per i precari? Le
elezioni delle RSU? No, niente di tutto questo.
La CGIL non ha firmato perché queste sono le priorità, queste le grandi
questioni che vorremmo affrontare.
Invece, non ci sono risorse per la contrattazione, diminuisce il potere
reale delle retribuzioni, è bloccata la mobilità professionale, si nega
ai lavoratori di eleggere i propri rappresentanti per paura di dover
rendere conto del proprio operato, vengono inasprite le sanzioni
disciplinari.
Si sancisce una odiosa divisione dei lavoratori in fasce di
produttività prestabilite. Peggio, alcuni di loro sono etichettati come
fannulloni a prescindere (come diceva Totò). Dato che non ci sono
soldi, il 25% sarà comunque escluso da premi.
Ma che premi! Praticamente una trasfusione, dalla scuola esanime, dalla
riduzione del diritto allo studio, dall'asfissia delle università,
dalla ricerca pubblica sottoposta ad un salasso di risorse e
intelligenze, dalle prospettive di vita dei precari.
Per questo la FLC CGIL chiama tutte le lavoratrici e i lavoratori a
ribellarsi. Mettiamo fine a questo scempio.
Il Paese ha bisogno di una svolta, la conoscenza è futuro, fermiamo il
ritorno al passato. (da Flc-Cgil)
redazione@aetnanet.org
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