Morandi: «Benigni, una lezione da vedere a scuola»
Data: Sabato, 19 febbraio 2011 ore 07:07:23 CET
Argomento: Rassegna stampa


«L’intervento di Benigni al festival lo farei vedere nelle scuole, per far capire ai ragazzi cos’è l’Italia»: così Gianni Morandi alla consueta conferenza stampa all’Ariston all’indomani della serata sui 150 anni dell’unità d’Italia. «Non è mai una persona da sola che uno spettacolo come quello di ieri sera», ha detto ancora. «Non era facile parlare e citare tutti i momenti della storia dell’Italia, che è talmente grande e importante. Non si può percorrere 150 anni di storia in una serata sola».    
 «Quando è un attore comico che si incarica il peso di ricordare la storia, di parlare dei giovani morti per la patria, vuol dire che la classe dirigente di questo paese e gli intellettuali queste cose non le dicono da tempo. Qualcuno dovrebbe interrogarsi sul perché nessuno suscita queste emozioni»: lo ha detto il direttore di Rai1 Mauro Mazza, alla consueta conferenza stampa di metà mattina del Festival di Sanremo, parlando della performance di ieri di Roberto Benigni che ha proposto l’esegesi dell’inno di Mameli.
«Riguardo alla lettura del testo di Antonio Gramsci “Gli Indifferenti” da parte di Luca e Paolo, Mazza ha detto: «Io avrei scelto citazioni ugualmente belle e avrei preferito sullo sfondo l’immagine di Gobetti che parlava di rivoluzione liberale».

«Quando abbiamo pensato di scegliere qualcosa di intenso le idee sono state molte, anche Garibaldi e poi ci siamo indirizzati su Gramsci. E non mi viene in mente qualcosa di più liberale sulla responsabilità civile di tutti»: lo dice Paolo Kessisoglu durante la consueta conferenza stampa di metà mattina del Festival di Sanremo, in risposta alle dichiarazioni del direttore di Rai1 Mauro Mazza.
«Quando nel testo di Gramsci c’è il punto che dice “cosa avrei potuto fare di meglio”, alle prove mi sono commosso - ha aggiunto -. Quel grido lì è quanto mai attuale. Antonio Gramsci è un simbolo, e non c’è nulla di più libero del senso di responsabilità nelle cose che si fanno». «Ci vorremmo staccare dalle etichette - aggiunge Luca Bizzarri -, mettere in difficoltà spettatori e giornalisti. Non mi interessa che le parole le abbia scritte Gramsci, mi interessa il valore, mi interessa ogni volta che affrontiamo una situazione».
«Da mercoledì siamo in onda con le Iene e ringraziamo Mediaset per questa esperienza, chissà come hanno fatto a mettersi d’accordo due realtà così distanti come Mediaset e la Rai», dicono poi ironicamente spiegando che non faranno il disco di Ti sputtanerò, cliccatissimo su Youtube.
«La cosa più importante è la squadra - ha poi aggiunto Paolo riferendosi al tormentone di Gianni Morandi -: sono passati tre giorni e siamo ancora insieme. Siamo più longevi di Futuro e Libertà».
 (da  http://www.ilsecoloxix.it/p/speciali/)

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