Prof, due anni di lavoro al vento
Data: Venerdì, 18 febbraio 2011 ore 11:30:56 CET Argomento: Rassegna stampa
In pensione con 40 anni
di anzianità anzi no, con 42. E con due anni di lavoro gettati al
vento. Ma solo nella scuola. Un bel rompicapo da sbrogliare che parte
da viale Trastevere ed arriva nelle classi di tutta Italia, tra docenti
e bidelli alle prese con la pensione. Il contestato blocco degli scatti
di anzianità, per il biennio 2011-2012, non manca di portare
conseguenze anche agli aspiranti pensionati: coloro infatti che, dal 1
gennaio 2011 al 31 dicembre 2012 raggiungono la soglia dei 40 anni di
servizio, imposta dalla legge 133 del 2008, si ritroveranno nei
conteggi finali uno o due anni in meno di anzianità.
A sottolineare quest’aspetto è stato proprio il Ministero della Gelmini
con la nota 657 del 27 gennaio scorso, in cui consente di fatto ai
lavoratori della scuola di rimanere in servizio oltre i 40 anni, per
superare il blocco degli scatti e raggiungere il massimo del punteggio:
«Per coloro che avrebbero maturato nel corso del successivo anno
scolastico un miglioramento economico, può essere concesso il
differimento di un anno del collocamento a
riposo».
Quarantadue anni di lavoro, quindi, che ai fini pensionistici però ne
valgono solo 40: un bel danno per i lavoratori della scuola prossimi
alla pensione, oltre cinquantamila. Insorge l’Anief, pronto a dare
battaglia a suon di ricorsi.
Ma non è tutto, dopo la recente sentenza della Corte Costituzionale che
boccia di fatto l’inserimento in coda dei precari nelle graduatorie di
diverse province dando ragione a 15 mila ricorrenti Anief, ieri con il
decreto legge “Milleproroghe” approvato al Senato sono state congelate
al 2009 le graduatorie in cui potranno entrare solo i ricorrenti
vincitori: inevitabile allora, in arrivo su viale Trastevere, una nuova
valanga di ricorsi. (ass)
Fonte: Leggo Milano (da Leggo Milano)
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