Insegnare in trasferta sarà un miraggio per i docenti precari. L’esecutivo mette mano al sistema delle supplenze
Data: Venerdì, 18 febbraio 2011 ore 09:53:37 CET Argomento: Rassegna stampa
Insegnare
in trasferta sarà un miraggio per i docenti precari. L’esecutivo mette
mano al sistema delle supplenze. Nel decreto Milleproroghe approvato in
prima lettura al Senato si elimina la migrazione dei docenti. A partire
dal prossimo anno scolastico «l’inserimento nella prima fascia
(supplenze brevi ndr) delle graduatorie di istituto è consentito
esclusivamente a coloro che sono inseriti nelle graduatorie ad
esaurimento della provincia in cui ha sede l’istituzione scolastica
richiesta». In sostanza chi è inserito nella graduatoria di Salerno non
può insegnare a Napoli o a Benevento o a Caserta ma non può neanche
sperare in un posto a Roma, a Milano o a Venezia o a qualsiasi altra
città.
La condizione di
precario per una manciata di mesi di insegnamento la si può solo
esercitare nella regione di residenza. Una vera e propria inaspettata
batosta. L’esercito di precari conta nella sola Campania più di 32mila
persone. Le supplenze brevi (i dati si riferiscono al luglio scorso)
vedono coinvolti poco più di 600 docenti. Complessivamente sono più di
230mila, un elenco infinito se si pensa che molti docenti attendono da
anni e anni il passaggio a docenti di ruolo. Cosa accadrà l’anno
prossimo? I sindacati di categoria studiano il comma approvato. La
sentenza della Corte Costituzionale sulle graduatorie ha imposto al
Miur di mettere mano al sistema. Ma si aspettava solo il congelamento
delle graduatorie (fino al 31 agosto 2012) per poter mettere mano alla
nuova disciplina legislativa sul reclutamento dei docenti senza
ulteriori sorprese. E invece la novità. E la scelta che i docenti
saranno costretti a fare. Già. Il meccanismo è il seguente: chi è
iscritto nella graduatoria ad esaurimento di una provincia non può, in
attesa della chiamata, iscriversi nelle graduatorie d’istituto di un
altra provincia per avere una supplenza breve. Deve aspettare la
chiamata e basta. Sul piede di guerra i sindacati. La Flc-Cgil annuncia
battaglia. «Vogliono aumentare - spiega il segretario generale Mimmo
Pantaleo - il livello di conflittualità tra i precari anche all’interno
di una stessa regione». È un emendamento - aggiunge Pantaleo - che
«discrimina il Mezzogiorno e produce ulteriori divisioni, così non si
può andare avanti, la questione va risolta in un tavolo politico,
chiederemo al ministro un incontro, l’esecutivo deve risolvere la
situazione». L’anno prossimo - tiene a precisare il segretario della
Flc-scuola - ci sarà il caos, con i tagli prevista non verrà garantito
il servizio difficilmente potrà essere garantito. Critico anche Rino Di
Meglio segretario della Gilda. «Trovo bizzarro il Milleproroghe -
spiega - da un lato si congelano le graduatorie dopo la sentenza della
Corte costituzionale, dall’altro si introduce la mobilità coatta, la
norma preclude una migrazione». Il ministro - aggiunge - dovrà dettare
norme secondarie per attuare quanto deciso. C’è chi prevede una valanga
di ricorsi anche perchè il comma approvato ieri (proposto dalla Lega)
viene letto dai più come un sistema per evitare che i docenti
provenienti dal Sud possano insegnare al Nord. Il Milleproroghe deve
essere approvato entro la fine del mese. Difficilmente potranno essere
introdotte delle modifiche. Al ministero dell’Istruzione stanno
studiando come rivedere il sistema delle graduatorie alla luce della
sentenza della Corte Costituzionale (giunta dopo il ricorso promosso da
15 mila precari) per evitare una nuova pericolosa ondata di ricorsi.
(da Il Mattino)
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