Cobas: rifiutiamo le prove Invalsi
Data: Venerdì, 18 febbraio 2011 ore 08:17:05 CET Argomento: Sindacati
È ormai chiaro a tutti, anche a coloro che in questi anni si sono
affannati a sostenere la “cultura della valutazione”, quale sia la
finalità vera dei test INVALSI: agganciare a questi risultati la
carriera dei docenti. A SECONDA DI COME I TUOI STUDENTI SVOLGONO I
QUIZ, SARÀ STABILITO IL TUO STIPENDIO. È questo infatti il succo delle
sperimentazioni sul merito che la Gelmini sta cercando di far partire
in diverse città italiane. Ma a Pisa, a Torino, a Napoli, a Milano, a
Cagliari e a Massa Carrara (nei giorni scorsi la disperata ricerca del
Miur di scuole compiacenti è stata allargata al Friuli Venezia Giulia)
il Miur non è riuscito a trovare le 20 scuole per provincia che
dovevano sottoporsi alla sperimentazione sul merito: i Collegi docenti,
in massa e a larghissima maggioranza, hanno detto NO.
Ora è la volta delle prove INVALSI che, è bene ricordarlo, non
sono affatto obbligatorie. Gli scorsi anni molti Dirigenti scolastici
hanno impedito ai Collegi docenti di esprimersi sulla questione delle
prove Invalsi affermando che esse sono obbligatorie e che il Collegio
non ha competenza in materia. Tali affermazioni non sono esatte: i
dirigenti non ricevono ordini dall’INVALSI né dal direttore
dell’Ufficio Regionale, tanto meno dagli ispettori. I dirigenti devono
presiedere i Collegi Docenti garantendo il rispetto delle scelte
didattiche; inoltre devono ascoltare i genitori e informarli,
seriamente. Se non lo fanno, si pongono come esecutori illegittimi
della volontà gerarchica di quelli che considerano loro superiori e
calpestano le prerogative degli organi collegiali.
Un ulteriore conforto alla nostra posizione sulla non obbligatorietà
delle prove Invalsi arriva addirittura dai membri dell'Economics
Department dell'OCSE, Paul O’Brien e Romina Boarini che
partecipando a un seminario di TreeLLLe (associazione sostenuta
dalla Compagnia di San Paolo di Torino, presieduta da Attilio
Oliva e che annovera tra i suoi soci fondatori e garanti Fedele
Confalonieri, Gian Carlo Lombardi, Luigi Maramotti, Pietro
Marzotto e Marco Tronchetti Provera ...) scrivono "...non c’è
alcun obbligo di legge che imponga alle scuole di partecipare alla
valutazione, che è quindi di natura volontaria. Le valutazioni
standardizzate dell’INVALSI probabilmente si rivelerebbero più utili se
fossero svolte presso tutte le scuole, magari per un minor numero
di livelli di istruzione rispetto a quanto attualmente previsto.
Ciò peraltro richiederebbe che la legge rendesse obbligatoria per ogni
singola scuola la partecipazione a tale valutazione..." (pag. 40,
Politiche di innovazione per la scuola, in collaborazione con Ocse e
Miur, giugno 2009 http://www.treellle.org/files/lll/Seminario_11_0.pdf)
Ricordiamo, inoltre, che le prove Invalsi sono costate 6,6 milioni di
euro nel 2010, che diventano 8,6 nel 2011 a fronte dei consistenti
tagli che l’istruzione pubblica subisce.
Agli url
http://cobasscuolapalermo.files.wordpress.com/2011/02/volantone-invalsi-palermo-10-2-11.pdf
e
http://www.cobas-scuola.it/index.php/scuola/AREE-TEMATICHE/INVALSI/RIFIUTIAMO-LE-PROVE-INVALSI
potete leggere e scaricare vari materiali che motivano l’opposizione
dei Cobas alle prove Invalsi.
Invitiamo a diffondere tali materiali.
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