Contraddittorio e incostituzionale l’emendamento che blocca le graduatorie
Data: Giovedì, 17 febbraio 2011 ore 21:00:00 CET
Argomento: Attività parlamentare


L’emendamento approvato in Commissione sul reclutamento del personale docente (n. 1.0.45 testo 3 – primo firmatario Pittoni, Lega Nord) è contraddittorio, irragionevole e incostituzionale. Da un lato, infatti, stabilisce il blocco delle graduatorie fino a settembre 2012, dall’altro fa salvi gli effetti giuridici, quindi, dà doverosamente attuazione alla sentenza n. 41 del 7/2/2011 della Corte Costituzionale: dice, insieme, che le graduatorie sono bloccate e che si devono rifare!
Questa scelta provocherà un insostenibile caos nella gestione del prossimo anno scolastico, suscitando montagne di ricorsi da parte dei tanti, tantissimi che hanno visto lesi i propri diritti.
Su questa vicenda la Gelmini ha già più volte dimostrato una assoluta protervia nel non volere dare attuazione a ripetute sentenze di tribunali amministrativi, fino a giungere al concreto rischio della nomina da parte del TAR di un commissario ad acta che desse attuazione alle sentenze al posto del Ministro stesso. Proprio al fine di evitare il commissariamento è stato approvato il comma 4-ter dell’art. 1 del decreto legge 25/09/2009, n. 134, giudicato incostituzionale dalla Corte.                  
Con l’introduzione di una norma chiaramente contraddittoria e, quindi, incostituzionale nel "milleproroghe" temo che il Ministro intenda prolungare ulteriormente una situazione di illegittimità, da lei stessa provocata, recuperando tempo fino ai futuri pronunciamenti dei tribunali amministrativi e della Corte Costituzionale.
Una modalità prettamente berlusconiana… che rilancia le questioni di tribunale in tribunale!

Esponenti del centro destra affermano che l’origine di tutto il problema sta in una norma approvata dal governo Prodi; ricostruzione del tutto falsa, dal momento che occulta che la  Finanziaria Prodi 2007 intendeva portare gradualemtne ad esaurimento le graduatorie nel quadro di un piano straordinario triennale di 150 mila assunzioni, che avrebbe realmente portato ad uno svuotamento delle stesse attraverso la stabilizzazione di un numero di docenti corrispondente ai posti vacanti.

Tale piano è stato demolito dalla Gelmini, che consegna invece alla scuola i tagli, la mancata stabilizzazione, il blocco delle graduatorie e una sorta di “guerra tra poveri” sulla immissione “in coda o a pettine”.
L’unica via d’uscita da questa situazione, che rischia di travolgere la qualità della scuola pubblica, sta nel recupero del progetto originario: un piano straordinario di stabilizzazione di 61 mila docenti e 38.300 personale Ata in un anno, corrispondente ai posti attualmente vacanti e ai pensionamenti. Questo piano è realizzabile, anche se il governo intende attuare la terza annualità dei tagli stabiliti dalla legge 133/08: il PD ha proposto in un emendamento al milleproroghe il congelamento di questa terza annualità.  
 di Mariangela Bastico da HomePd

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