Pensioni e scatti: dove starebbe il falso denunciato dalla Cisl? Chi vorrà lo scatto non dovrà forse lavorare altri due anni?
Data: Giovedì, 17 febbraio 2011 ore 14:25:19 CET
Argomento: Redazione


La Cisl Scuola da un po' di tempo ci sorprende, e non solo per le posizioni assunte di fiancheggiamento del Governo e quindi del Miur, ma anche per le dichiarazioni che rende, e che mai abbiamo voluto commentare, in attesa che gli insegnanti si facessero una propria opinione. Questa ultima nota però, anche da noi riportata: http://www.aetnanet.org/catania-scuola-notizie-239707.html, ci lascia perplessi veramente. Chiediamo infatti: dove starebbe il falso clamoroso relativamente ai due anni in più che i docenti sarebbero costretti a fare per ottenere gli scatti? Non è forse così? Sarebbero costretti a rimanere in servizio, anche se non di imperio ma chiedendo col berretto in mano, se non venisse firmato il decreto interministeriale  che concede loro gli scatti di anzianità frutto dei risparmi a danno di tanti posti di lavoro.
La Cisl non sottolinea infatti che intanto il Miur prima licenzia, al raggiungimento  dei 40 anni, e poi deve essere il docente a chiedere di rimanere altri due anni per avere il suo, quello che gli spetta per diritto, ma che gli è stato tolto con una operazione proditoria senza precedenti. Se non sono costretti formalmente a rimanere, lo sono moralmente e sull'unghia economica, anche  perchè lascerebbero qualche centinaia di euro al mese nelle casse del ministero del tesoro che poi magari li gira per pagare le quote latte degli allevatori del Nord. Non capiamo dove stia la vittoria sbandierata dalla Cisl, né dove si acquatterebbe il meritevole sguardo del Miur sui docenti. Riepiloghiamo e andiamo per gradi:

1) ai docenti è stato congelato per due anni, e per legge, lo scatto di anzianità;
2) lo otterranno solo se i risparmi di spesa lo consentiranno e comunque ci vorrà un decreto congiunto di Gelmini e Tremonti per renderlo operativo, ma condizionato dai soldi disponibili dai risparmi;
3) il Miur ha concesso, (elargizione reale sul tipo delle grazie feudali) a chi costringe (per legge) ad andare in pensione per i raggiunti limiti di  40 anni di servizio, di rimanere ancora al lavoro al fine proprio di riconquistarsi i suoi scatti i cui benefici invece sono stati  prorogati di due anni ma di cui avrebbe avuto diritto, perchè sono un suo diritto proditoriamente tolto.
Non è forse così? E allora dove starebbe il falso, lo squallore della notizia, la sciocchezza? L'impressione è che la Cisl voglia a tutti i costi difendere, più che i lavoratori, il Miur il quale cammina come un buldozer sopra i diritti dei docenti e del personale della scuola, senza domandarsi che fine faranno  i precari, quelli che sono stati sfruttati dallo Stato per anni, e i perdenti posto; senza chiedersi il motivo di tanto accanimento contro i professori ai quali viene pure congelato il contratto di lavoro sulla cui operazione la Cisl è stata d'accordo: o no? 


 Pasquale Almirante
p.almirante@aetnanet.org






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