150 anni di feste sacre e profane: ma quelle religiose superano le altre, mentre si discute su un giorno di vacanza per festeggiare l'Unità d'Italia
Data: Domenica, 13 febbraio 2011 ore 09:36:52 CET
Argomento: Redazione


Mentre in questi giorni si discute se fare festa il 17 marzo, non tutti ricordano che  una volta (dal 1930 al 1977) era vacanza l’11 febbraio,  per ricordare i Patti Lateranensi, quasi come festa di una ritrovata unità nazionale.
     Dopo l’unità d’Italia Cavour aveva cercato di trovare una soluzione alla “questione romana” proponendo la separazione dei due stati secondo il principio “libera Chiesa in libero Stato” . E dire che già nello statuto albertino il primo articolo  aveva dichiarato la religione cattolica apostolica e romana la sola religione dello Stato. E tale rimase  fino all’entrata in vigore della Costituzione della nostra Repubblica. Il 1870  fu un annus horribilis per il Vaticano e la breccia di Porta Pia aprì una spaccatura tra l’elettorato cattolico e il giovane regno monarchico italiano. Nonostante le leggi delle “guarentigie” della Destra storica a favore del papato, i documenti ufficiali esigevano l’'intransigenza e la non collaborazione dei cattolici in politica. Fortunatamente la dottrina  sociale della Chiesa nel 1891 diede vita alla straordinaria enciclica di Leone XIII: la "Rerum novarum" , che fu tanto basilare da generare la  Quadragesimo anno di Pio IX, La octogesima adveniens di Paol VI e la Centesimus annus del papa - ex operario - Giovanni Paolo II, che teorizzò l’equidistanza della posizione dei cattolici sia dal Comunismo che dal Capitalismo.    E’ vero che Pio X  (quello del catechismo a memoria) si fece conoscere per il suo anti antimodernismo ma sicuramente sponsorizzò la novità per i cattolici del patto politico-elettorale  di Gentiloni del 1913. I futuristi e gli interventi vedevano  l’entrata dell’Italia nella grande guerra come la quarta guerra di indipendenza e non tennero conto delle parole accorate di Benedetto XV che definì il conflitto mondiale “una inutile strage” dando man forte agli antiinterventisti: cristiani, moderati o socialisti.   Ormai i cattolici erano lontani dal “non possumus” e si arrivò nel 1919 alla nascita di un  partito popolare dei cattolici con don Sturzo. Da lì a poco si sarebbe aperto il ventennio con un Duce che seppe reggimentale i voti e il consenso dei cattolici inventandosi i Patti Lateranensi dell’11 febbraio 1929 con un Trattato che segnò la nascita della Città del Vaticano, la Convenzione finanziaria che cominciò a regalare favori economici e soprattutto il Concordato che profuse  tanti privilegi alla religione cattolica. Con questo terzo patto fu stabilito ad esempio il Matrimonio concordatario e l’insegnamento della religione cattolica obbligatoria in tutti gli ordini di scuola, con conseguente pagamento da parte dello Stato degli insegnanti  scelti e nominati direttamente dai vescovi.  
     I padri costituenti non si permisero di tornare indietro al prefascismo ma inclusero inalterati i “Patti lateranensi” con gli articoli 3 e 7 della Costituzione repubblicana. Il resto lo fecero i molti governi della Democrazia Cristiana. Negli anni 60, con Giovanni  XXIII  e  Paolo VI,  il Concilio Ecumenico Vaticano II avviò un rinnovamento della Chiesa non solo in Italia ma nel mondo intero. Da allora la Costituzione fondamentale per i cristiani si manifestò come “Lumen Gentium”. Certo il dibattito interno tra i cittadini italiani fu segnato - tra il 1975 e il 78 - dalle  leggi e referendum sul divorzio e sull’aborto. Anche questa volta si creò un solco tra Roma e l’oltre Tevere, ma provvido arrivò Craxi (studioso appassionato del Risorgimento) che trattò col card. Casaroli il Nuovo Concordato del 18 febbraio 1984 (Il governo non riuscì a siglarlo l’11  come nel ’29 !).  Furono firmate efficaci modifiche: si introdusse l'8 per mille e venne sottoscritto un nuovo Protocollo col quale l’Italia ufficialmente divenne meno cattolica e più laica: da allora in avanti gli studenti non furono più obbligati a seguire la lezione di religione cattolica nelle scuole scegliendo di non avvalersene. Ci volle finalmente nel 1995 un convegno della Chiesa italiana a Palermo per dichiarare solennemente la libertà ufficiale del voto dei cattolici per qualsiasi schieramento politico. Negli ultimi anni assistiamo però a forti ingerenze dello Stato Vaticano nella vita politica e un eccessivo pellegrinare dei rappresentanti del popolo verso il colonnato del Bernini. Sullo sfondo si agitano echi della Chiesa tridentina: Per mancanza di quorum, dovuta all’astensione dei cattolici, non è passato il referendum favorevole alla fecondazione artificiale. La vicenda di Eluana Englaro è cronaca dei nostri giorni insieme al relativismo etico-politico.


Da questi fatti storici derivano diverse considerazioni sul nostro tempo.

1. La concezione utopistica del padre Dante nel De Monarchia prevedeva nella società medievale la compresenza del potere religioso e laico, del papa con l’imperatore come due soli, due fuochi di una unica ellisse. Invece si sono comportati come due galli in un pollaio a cominciare dalla lotta per le investiture. La città di Dio di Sant’Agostino (altra bella utopia) non è certamente identificabile col Vaticano. E Campanella si è illuso scrivendo che uno Stato ideale possa essere La città del Sole.

2. Il titolo dell’ultimo di libro di G. Zabrebelskj,  Scambiarsi la veste (Laterza 2011)  ha un sottotitolo assai significativo: Stato e Chiesa al governo dell’uomo. Se la Chiesa è Madre e lo Stato è il Padre, allora i cittadini-sudditi sono come i figli di famiglia che si trovano a fare i conti con vicende alterne di questa coppia di fatto, non sempre in armonia e in pace, spesso in regime di matriarcato e altre volte di patriarcato, vicina al divorzio e subito dopo culo e camicia, separata in casa e pronta alla sintonia politica…
3. Il ministro di turno del MIUR (adesso) o del MPI (prima), con Ordinanza comunica le vacanze scolastiche nazionali. Quelle civili sono solo quattro: il 1° gennaio, il 1° maggio festa del Lavoro, il 25 aprile la liberazione  e il 2 giugno festa nazionale della Repubblica. Le altre vacanze sono ricorrenze religiose cattoliche: tutte le domeniche (sic), il 1° novembre festa di tutti i Santi,  l’8 dicembre  l’Immacolata Concezione, alcuni giorni attorno al Santo Natale, il 6 gennaio Epifania, alcuni giorni attorno alla Pasqua. Alla faccia della laicità dello Stato italiano! In quasi tutta l’Europa le festività religiose infrasettimanali sono spostate alle domeniche…  In Italia la Chiesa solo per l’Ascensione ha deciso di utilizzare la domenica e non più il tradizionale Giovedì.  E la Gelmini, come tutti gli altri ministri prima di lei, hanno obbedito. Il governo intanto non scioglie il nodo sul 17 marzo di quest’anno se fare un giorno di festa-vacanza nel 150.mo dell’Unità… Forse se lo decidesse il Papa la questione sarebbe già chiusa, senza discutere. Roma locuta, causa finita!

4. Quest’anno, in occasione del Congresso eucaristico nazionale, il MIUR bandisce e sponsorizza un concorso nazionale a premi (a spese dello Stato) sul tema "Eucarestia e Vita. La meraviglia del quotidiano". Il concorso è promosso dal Comitato organizzativo del Congresso Eucaristico Nazionale della Conferenza Episcopale Italiana. La gestione organizzativa è affidata all’UNESU (Ufficio Nazionale per l'Educazione, la Scuola e l'Università della CEI) che si avvarrà della collaborazione del Servizio Nazionale Insegnati di Religione cattolica. Al concorso potranno partecipare gli alunni e studenti delle scuole d’Italia di tutti gli ordini e gradi. E poi mancano i soldi per altre… cose nelle scuole.

5. Gli insegnanti di religione sono scelti dal Vaticano ma pagati dal contribuente italiano, sono assunti con contratto a tempo indeterminato ma reclutati e incaricati dai Vescovi. Percepiscono a volte uno stipendio superiore a quello degli altri docenti. Essendo poi facoltativo scegliere IRC è sufficiente che ci sia un solo un alunno per classe per avere un insegnante di religione mentre tutti gli altri docenti della scuola statale hanno classi di circa trenta studenti. Questo privilegio ecclesiastico la riforma-taglio Gelmini non l’ha proprio notato e questo mercato di cattedre  è tutto nelle mani della Chiesa.

6. Studente a Roma negli anni 70, all’allora don Bertone SdB, professore di diritto canonico, alla fine di una lezione ho chiesto spiegazioni sulle finanze e sullo IOR la banca del Vaticano ma non ho avuto alcuna risposta: top secret. Il card. Bertone è diventato segretario di Stato. Io ho avuto delle risposte dalle mie letture: Mario Guarino  I mercanti del Vaticano. Affari e scandali: l'industria delle anime  (1998); Giancarlo Galli Finanza bianca. La chiesa, i soldi, il potere (Frecce 2004); Gianluigi Nuzzi Vaticano S.p.A (Chiarelettere  2009);  Tim C. Leedom e Maryjane Churchville Il libro che nessun papa ti farebbe mai leggere (Controcorrente 2011)…
7. Ogni cittadino che presenta la dichiarazione dei redditi può scegliere la destinazione dell’8 per mille del gettito IRPEF tra sette opzioni: Stato, Chiesa cattolica, Unione Chiese cristiane avventiste del 7° giorno, Assemblee di Dio in Italia, Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi, Chiesa Evangelica Luterana in Italia, Unione Comunità Ebraiche Italiane. In realtà nessuno destina il proprio gettito: il meccanismo assomiglia di più ad un gigantesco sondaggio d’opinione, al termine del quale si “contano” le scelte, si calcolano le percentuali ottenute da ogni soggetto e, in base a queste percentuali, vengono poi ripartiti i fondi. Come se non bastasse, la mancata formulazione di un’opzione non viene presa in considerazione: l’intero gettito viene ripartito in base alle sole scelte espresse. Sulla base delle informazioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze, la somma relativa all’8 per mille IRPEF che lo Stato ha versato  alla CEI nel 2007 risulta pari a € 991.278.769,09.



8. Il giornalista e sacerdote Paolo Farinella, (Il Fatto, 11 febbraio 2011) ci invita a scordare l’82° anniversario del Concordato: “Come ogni anno il Nunzio apostolico per l’occasione offre un ricevimento a cui partecipano un quarto di Vaticano, la Cei, quasi tutto il governo, parlamentari e intrallazzatori. In una parola il gotha della massoneria, nera, rosso, bianca. Con ogni probabilità questo raduno tra camerati si farà il giorno 18 febbraio 2011. (…)
Con questa gerarchia e in queste condizioni, la gloria di Dio ha abbandonato il tempio, lasciando che diventasse spelonca di ladri e luogo di meretricio. (…) Una sola celebrazione è possibile oggi, l’abolizione del concordato per realizzare il sogno cavouriano di «Libera Chiesa in libero Stato». In fondo, io voglio ritornare al vangelo originario. Chiedo troppo?”.


9. In Giappone l’11 febbraio inizia la festa della contemplazione degli alberi in fiore. Potremmo una volta tanto imparare dalla saggezza della cultura orientale…

Giovanni Sicali
giovannisicali@gmail.com







Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-239597.html