Supplenti, dopo il danno la beffa. Graduatorie ''congelate'' due anni
Data: Domenica, 13 febbraio 2011 ore 08:17:57 CET Argomento: Rassegna stampa
Graduatorie dei
supplenti: oltre al danno la beffa? Secondo la Cgil, sì. Tre giorni fa,
la Consulta dichiara illegittimo, perché contro il principio di
uguaglianza tra i cittadini italiani, il provvedimento voluto nel 2009
dalla Lega Nord che impediva a coloro che si trovavano in graduatoria
in una certa provincia, di spostarsi col proprio punteggio in un'altra
provincia. Con inserimento "a pettine", come dicono i tecnici. Ma ieri,
cioè a poche ore dal pronunciamento dei giudici costituzionali, la
stessa Lega ha fatto approvare un emendamento al decreto Milleproroghe
che "congela" le graduatorie fino al 31 dicembre 2012, "fatti salvi gli
adempimenti conseguenti alla declaratoria di illegittimità
costituzionale".
Le graduatorie "protette" sarebbero scadute quest'anno e a settembre si
sarebbe dovuto "liberalizzare" l'inserimento nelle liste dei supplenti.
Secondo la Flc Cgil, l'emendamento approvato ieri, "è un atto razzista
nei confronti del Mezzogiorno e intende violare la sentenza della Corte
Costituzionale". La Gilda degli insegnanti per il momento si limita a
darne notizia sul proprio sito, mentre le altre sigle tacciono.
"L'emendamento della Lega Nord al milleproroghe - incalza
Mimmo Pantaleo, segretario della Flc Cgil - approvato dalla
commissione Bilancio, sul blocco delle graduatorie e l'impossibilità
d'iscriversi nelle graduatorie d'istituto, in una provincia diversa da
quella della permanente è un atto razzista: non si
può giustificare quell'emendamento con la necessità di nuove norme sul
reclutamento". In realtà - conclude il sindacalista
- s'intende stravolgere il sistema nazionale di reclutamento,
violando le leggi". E chiede al Parlamento di non approvare
quell'emendamento che rompe l'unità del Paese.
Ma l'emendamento che ha fatto saltare dalla sedia Pantaleo sembra
introdurre un altro steccato: "l'impossibilità d'iscriversi nelle
graduatorie d'istituto, in una provincia diversa da quella della
permanente". Una possibilità finora ammessa. Per comprendere bene i
termini della questione occorre fare un piccolo passo indietro. Nella
scuola, per i supplenti, ci sono due tipi di graduatorie: quelle "ad
esaurimento" e le graduatorie "d'istituto". Le prime, a livello
provinciale, vengono utilizzate per nominare i supplenti annuali (fino
al 31 agosto) e fino al termine delle lezioni (il 30 giugno), ma anche
per reclutare metà degli immessi in ruolo. Alle seconde ricorrono le
scuole per le cosiddette supplenze "brevi", qualche giorno o qualche
settimana.
In occasione dell'aggiornamento delle graduatorie "ad esaurimento", nel
2009, venne introdotto il divieto di spostarsi da una provincia
all'altra: si poteva soltanto aggiornare il punteggio. Consentendo
l'inserimento, ma soltanto "in coda", in altre tre province, diverse da
quella di origine. Il meccanismo funziona in questo modo: se c'è una
supplenza o un posto per le immissioni in ruolo in provincia di Milano,
prima si scorre la graduatoria dei "locali" ed, esaurita questa, si
ricorre alle graduatorie di coda.
Un piccolo esempio chiarirà tutto. Sempre in provincia di Milano, al
terzo posto della graduatoria ad esaurimento c'è la milanese Claudia
Fratesi, con 119 punti, nel frattempo entrata di ruolo perché nel
capoluogo lombardo nel 2009 furono assegnati 119 posti. La prima della
graduatoria "di coda", sempre all'elementare, è invece Soccorsa Mesiano
di Vibo Valentia, con 185 punti, e subito dopo c'è Graziella
Casella di Palermo con 183 punti. Se non ci fosse stato lo sbarramento
chiesto dalla Lega, in provincia di Milano, l'insegnante meneghina non
avrebbe avuto molte possibilità. Perché inserendo "a pettine" anche gli
insegnanti "di coda" la Fratesi sarebbe scivolata al 550° posto. E
addio assunzione. Una situazione che, dati alla mano, si verifica nella
maggior parte delle graduatorie del Nord. La legge dichiarata
illegittima dall'Alta corte non fa ovviamente riferimento ad ambiti
territoriali specifici, come il Nord o il Sud. Ma nei fatti penalizza i
tanti docenti meridionali "in cerca di fortuna nella Padania".
In questi ultimi due anni, anche con le graduatorie "protette", diversi
insegnanti meridionali sono riusciti a sbarcare il lunario nel
settentrione: con le graduatorie d'istituto. Ma pare che l'emendamento
bloccherà anche questa strada. Al momento, nessuno sa come intenda
muoversi il ministero dell'Istruzione per dare attuazione alla sentenza
della Corte costituzionale. Come ricordano da viale Trastevere, il
comma abrogato "prevedeva non solo l'inserimento in coda per il biennio
2009/2010 e 2010/2011 in tre province oltre quella di appartenenza, ma
anche l'inserimento a pettine in una sola provincia per il biennio
2011/2012 e 2012/2013". Il ministero promette di "adottare i
provvedimenti necessari per garantire l'ordinario funzionamento della
scuola e per offrire in ogni caso le maggiori occasioni di impiego ai
docenti": Ma di liberalizzare le graduatorie, come chiede la consulta,
non se ne parla. (da la Repubblica di Salvo Intravaia)
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