Allarme rosso per i precari: le graduatorie ad esaurimento rischiano di essere cancellate con un colpo di spugna
Data: Venerdì, 11 febbraio 2011 ore 20:15:49 CET Argomento: Sindacati
La sentenza n. 41
della Corte Costituzionale, resa nota il giorno 9 febbraio, ha
confermato quanto già espresso dal Tar del Lazio e indicato a più
riprese dal Consiglio di Stato, ovvero l’illegittimità dell’emendamento
al c.d. salvaprecari (legge n. 167/09, art. 1 c. 4 ter) che ribadiva,
limitatamente al biennio 2009-2011, l’inserimento in coda del personale
precario della scuola nelle ulteriori 3 graduatorie provinciali scelte
in aggiunta alla prima.
Anche questa volta i provvedimenti del Ministro Gelmini si configurano
come incostituzionali, a riprova dello spregio e del sostanziale
disinteresse di questo governo nei confronti dei principi sanciti dalla
nostra Costituzione.
Dietro i provvedimenti della Gelmini si cela la volontà di mascherare
con ogni stratagemma possibile le conseguenze devastanti dei tagli
previsti e apportati in seguito all’applicazione delle disposizioni
contenute nella legge 133 del 2008 (in particolare l’ormai tristemente
noto art. 64 che prevede ambiziosissimi obiettivi di risparmio
economico sulla pelle del personale della scuola).
La conseguenza più grave di questi tagli è stata l’impossibilità di
rendere operativo il piano di assunzioni triennali previste dal
precedente Ministro attraverso la trasformazione delle graduatorie
permanenti in graduatorie ad esaurimento. Tale trasformazione aveva la
finalità di dare adeguata soluzione al fenomeno del precariato storico
e di evitarne la ricostituzione (legge n. 296/2006 art. 1 c. 605
lettera c) e cioè di stabilizzare i precari sulle numerose cattedre
vacanti che c’erano in quel periodo e che sono state falcidiate dai
provvedimenti dell’attuale Ministro.
Per distrarre da questi problemi occupazionali di enorme portata e di
interesse comune e per celare la mancanza di volontà di affrontare alla
radice il problema del precariato scolastico, la Gelmini ha fatto
ricorso all’escamotage della scelta delle ulteriori tre province, senza
valutare con il necessario senso di responsabilità di cui un ministro
non può essere privo, le catastrofiche conseguenze di tali scelte,
superficiali e avventate. A meno che non si pensi che i suoi
provvedimenti siano stati partoriti con il subdolo intento di spaccare
il fronte dei precari, dei sindacati e del mondo della scuola
impelagati nella ricerca di argomenti a sostegno ora delle code e ora
del pettine, cercando di rispettare le legittime rivendicazioni tanto
di chi, dopo anni di sacrifici, vede compromessa la possibilità di
ottenere per il futuro un incarico lavorativo nella scuola a causa dei
nuovi inserimenti a pettine, quanto di chi si vede negato il diritto
costituzionalmente garantito della mobilità sul territorio nazionale a
causa dell’inserimento in coda.
Alla luce di queste considerazioni ci sembra evidente che sia
necessario costituire un fronte compatto dei lavoratori precari della
scuola per dar vita a forme di mobilitazione contro le scelte
scellerate di questo governo anche alla luce delle recentissime
dichiarazioni del capo dipartimento Giovanni Biondi, secondo cui: "Sarà
inevitabile rifare le graduatorie e stiamo preparando un emendamento da
inserire nel milleproroghe che, rifatte le graduatorie, congeli il
meccanismo."
La sicurezza che trapela da tali dichiarazioni non lascia sperare nulla
di buono. Temiamo infatti che “rifare le graduatorie” possa implicare
il loro radicale smantellamento per far posto agli Albi regionali del
disegno di legge del senatore leghista Pittoni, che vuole
regionalizzare il reclutamento dei docenti e pretende di conferire il
ruolo agli insegnanti solo dopo averli sottoposti ad un’ennesima
selezione alquanto bizzarra e singolare: una prova orale al cospetto
del dirigente scolastico. Questa prova orale che Pittoni ha l’audacia
di chiamare “Concorso regionale” in realtà consegnerà definitivamente
la scuola alla gestione soggettiva del dirigente scolastico e alle
possibili conseguenti derive clientelari, eliminando completamente i
razionali criteri di valutazione del merito sottesi alla redazione
delle attuali graduatorie permanenti.
PUMA (Precari Unicobas Movimento
Autogestito)
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