La Consulta boccia la Gelmini sulle code delle graduatorie. E la ministra :''Ora decreto nel Milleproroghe per congelare tutto''
Data: Mercoledì, 09 febbraio 2011 ore 20:09:37 CET
Argomento: Rassegna stampa


Le graduatorie "sono da rifare, la Consulta ci ha dato ragione". Così il sindacato Anief (Associazione nazionale insegnanti ed educatori in formazione) comunica alla Dire l'esito del ricorso (coinvolti 15 mila precari) contro la legge cosiddetta salva-precari del 2009. Il sindacato si è opposto da subito all'inserimento in coda nelle graduatorie di tre province oltre a quella di appartenenza del lavoratore decisa dal ministro. "I precari andavano inseriti a pettine, in base al merito e al loro punteggio. La Corte costituzionale ci ha dato ragione- spiega il presidente Marcello Pacifico- il ministro ha sbagliato, chiediamo le sue dimissioni".
La legge fu approvata dal Parlamento su iniziativa del governo e del ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini: un docente che chiedeva l'inserimento nella graduatoria di un'altra provincia doveva essere inserito in coda ad essa, a prescindere dal merito e dai titoli, con l'evidente danno per i prof del Sud pronti a trasferirsi al Nord.
La sentenza della Corte di cui parla l'Anief è la 41 del 9 febbraio 2011 e "dichiara la illegittimità costituzionale dell’art. 1, comma 4-ter, del decreto legge 25 settembre 2009, n. 134 (Disposizioni urgenti per garantire la continuità del servizio scolastico ed educativo per l'anno 2009-2010), aggiunto dalla legge di conversione 24 novembre 2009, n. 167”. A sollevare il dubbio di costituzionalità del salva-precari è stato il Tar Lazio. La Consulta si è pronunciata, dichiarando appunto illegittima la norma contenuta nel provvedimento che prevede l'inserimento in coda dei precari che, invece, vanno inseriti a pettine secondo i giudici. L'aggiornamento delle graduatorie, infatti, serve di solito ai docenti per far valere gli eventuali titoli precedentemente non valutati, ovvero quelli conseguiti successivamente all’ultimo aggiornamento, in modo da migliorare la loro posizione. Ora, però, si apre la questione della validità delle nomine conferite in base alle graduatorie fatte secondo criteri censurati dai giudici.
"POSSIBILI 15 MILA RICORSI" - "Ora- sottolinea Pacifico- più di 15.000 ricorrenti iscritti al nostro sindacato possono reclamare il ruolo. La norma salva-precari cade sotto la scure dei giudici costituzionali".
IL MINISTERO: "DECRETO NEL MILLEPROROGHE PER CONGELARE IL MECCANISMO" - "Sarà inevitabile rifare le graduatorie e stiamo preparando un emendamento da inserire nel milleproporoghe che, rifatte le graduatorie, congeli il meccanismo". A parlare così a Radio 24 è il capo dipartimento del ministero della Pubblica Istruzione, Giovanni Biondi, dopo la bocciatura da parte della Corte Costituzionale della legge salva-precari. "Rispettiamo la sentenza- prosegue Biondi-, ma quello che non è stato valutato approfonditamente nella sentenza è che queste sono graduatorie ad esaurimento, quindi il principio del merito, che viene invocato nella sentenza, vale per graduatorie dinamiche in cui un insegnante può poter aggiornare i suoi titoli continuamente. Pensiamo che le graduatorie chiuse invece, che contiamo di esaurire con la progressiva entrata in ruolo degli insegnanti, non dovesse essere sottoposto a questo principio" (da www.dire.it)

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