Francesco Scrima (CilsScuola): ottiene risultati solo chi contratta
Data: Martedì, 08 febbraio 2011 ore 13:26:37 CET
Argomento: Sindacati


Con l’Intesa di Palazzo Chigi siamo riusciti a riportare i temi del lavoro pubblico e della scuola, compreso quello della sua produttività, ad un confronto fra le parti da condurre  nella sede propria, l’ARAN, sottraendoli ad ogni pretesa di intervento unilaterale e all’uso strumentale che ne fa troppo spesso la politica.
Non potevamo accettare passivamente una moratoria contrattuale non prevista al momento in cui abbiamo sottoscritto l’Intesa del 30 aprile 2009 e che molti volevano tradurre in una “messa all’angolo” del sindacato.
Per questo abbiamo incalzato il Governo ottenendo anzitutto che si definisca un accordo quadro in cui fissare, in modo chiaro, materie e ambiti della contrattazione in questa fase di passaggio al nuovo modello negoziale.
er questo abbiamo incalzato il Governo ottenendo anzitutto che si definisca un accordo  uadro in cui fissare, in modo chiaro, materie e ambiti della contrattazione in questa fase  i passaggio al nuovo modello negoziale.
L’Intesa, come già detto, riconsegna al confronto fra le parti, nelle sedi appropriate, temi   mportanti quali l’efficacia del lavoro e della sua produttività.
Nel frattempo, salvaguarda pienamente le retribuzioni attualmente percepite, ivi comprese  quelle attinte dal fondo di istituto, e allontana ogni pretesa di immediata applicazione delle  procedure premiali”, rinviate a successivi eventuali recuperi di efficienza.
Nel frattempo sono fatti esplicitamente salvi, per la scuola, gli effetti del decreto  interministeriale sul recupero degli scatti di anzianità.
Questi i reali e incontestabili risultati dell’intesa, che ridà spazio alla contrattazione e da   subito affronta e risolve questioni (fasce di merito, materie negoziabili) su cui da mesi esistono tensioni e preoccupazioni fortemente avvertite dai lavoratori.
Per questo era un’intesa necessaria, per questo è utile e per questo l’abbiamo voluta e  sottoscritta.
Le ragioni, tutte politiche, di chi non l’ha firmata, evidentemente prescindono dal merito,
nell’errata convinzione che l’azione sindacale, per essere forte, debba essere oggi
esclusivamente oppositiva al Governo, anche a costo di rinunciare a possibili buoni
risultati.
Per motivare la non firma si è divagato su questioni che esulano dall’oggetto specifico del
negoziato, straparlando di inesistenti “puntelli” al governo, in modo inaccettabile e
offensivo.
Non è sicuramente così che si tutelano i lavoratori: il sindacato ottiene risultati quando
svolge in autonomia il suo ruolo di soggetto negoziale, quando non si rende subalterno
alla politica, quando non si limita a proclamare obiettivi, ma su questi contratta e raggiunge
intese.

Francesco Scrima
 Segretario Generale CISL Scuola






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